Permetterà di accedere ai servizi pubblici e privati in tutta l'Unione Europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2021]
Secondo quanto riporta il Financial Times, la UE sta lavorando al progetto di un'identità digitale che sarà valida in tutti i Paesi membri dell'Unione.
Oggigiorno diversi Stati hanno un proprio sistema di "identità digitale": in Italia per esempio abbiamo lo SPID, che proprio negli ultimi tempi ha visto aumentare notevolmente il numero di utenti in quanto utilizzato per accedere ai servizi tramite i quali richiedere i "ristori" per le varie occupazioni costrette a sospendere l'attività lavorativa durante il lockdown.
Il portafoglio digitale europeo punta però a essere più ambizioso: sarà un'app tramite la quale accedere a tutti i documenti ufficiali (come la patente o la carta d'identità) anche tramite sistemi biometrici come la scansione della retina o dell'impronta digitale e, in prospettiva, consentirà l'accesso a servizi non soltanto pubblici ma anche privati.
Inoltre, conterrà anche i dettagli utili per effettuare i pagamenti e permetterà di memorizzare al suo interno le password necessarie: potrà quindi essere per esempio adoperato - nelle intenzioni dei suoi proponenti - per pagare una bolletta semplicemente appoggiando il dito sul sensore dello smartphone, o per noleggiare un'auto con la stessa facilità e gli stessi tempi rapidi.
«La nuova identità digitale porgerà a ogni cittadino europeo le chiavi al proprio gemello digitale» commenta Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi.
Chiaramente, tutte queste potenzialità riunite in un unico servizio pongono seri problemi di sicurezza. Breton afferma che il portafogli digitale europeo sarà assolutamente sicuro e sarà strutturato in maniera tale da impedire alle aziende l'accesso ai dati degli utenti per fini che vadano al di là dell'interazione decisa dagli utenti stessi, come il marketing e le attività di profilazione.
I tempi di realizzazione dell'intero sistema prevedibilmente non saranno brevi; inoltre ogni Stato deciderà come implementare la proposta europea, anche se ovviamente all'interno di un quadro di interoperabilità, affinché le operazioni per il cittadino siano del tutto trasparenti all'interno dell'Unione.
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