Non serve la VPN: Death Stranding 2 è ottimo per ingannare le misure dell'Online Safety Act.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-07-2025]
L'entrata in vigore nel Regno Unito dell'Online Safety Act impone controlli rigorosi per la verifica dell'età su siti con contenuti per adulti e ha scatenato una risposta creativa e immediata da parte degli utenti britannici. Alcuni, come prevedibile, si sono rivolti alle VPN: Proton VPN, per esempio, ha registrato un aumento del 1.400% nelle iscrizioni dal Regno Unito nelle prime ore di applicazione della legge; altri hanno chiesto aiuto al recente videogioco Death Stranding 2 per aggirare i sistemi di verifica facciale.
L'Online Safety Act è stato approvato nel 2023 e richiede a piattaforme che ospitano contenuti per adulti come Pornhub - ma anche Reddit, Discord e X - di implementare verifiche dell'età tramite documenti d'identità o scansioni facciali (chiedendo agli utenti di scattarsi un selfie) per impedire l'accesso ai minori. L'aumento delle registrazioni alle VPN non è dovuto soltanto a quanti vorrebbero accedere a contenuti per i quali ancora non hanno raggiunto l'età minima: molti si sono rivolti alle aziende che forniscono questi servizi in quanto preoccupati per la propria privacy, poiché i sistemi di verifica richiedono dati sensibili.
Fin qui potremmo dire che tutto è andato come previsto. Il lato curioso della questione si è palesato quando un utente di X ha condiviso un trucco per aggirare la verifica facciale di Discord. La modalità foto di Death Stranding 2 consente di manipolare le espressioni facciali del personaggio Sam Porter Bridges, interpretato da Norman Reedus; con essa gli utenti hanno ingannato il sistema K-id, che richiede non semplicemente di scattarsi un selfie ma di assumere determinate espressioni: per esempio, aprire la bocca.
La qualità delle immagini generate dal videogioco è tale che il sistema di verifica viene ingannato facilmente. Per chi ha il gioco, il metodo è semplice e rapido: si completa in appena una trentina di secondi.
Intanto la legge sta venendo aspramente criticata nel Regno Unito. David Greene della Electronic Frontier Foundation ha definito l'Online Safety Act una «tragedia per la privacy», lamentando la perdita dell'anonimato online. Una petizione che ha già raccolto oltre 290.000 firme chiede l'abrogazione della legge; ma il Segretario per la Scienze e la Tecnologia Peter Kyle ha ribadito che «le regole non sono negoziabili».
Le implicazioni sono molteplici. La facilità con cui gli utenti aggirano i controlli, sia tramite VPN che con trucchi come quello di Death Stranding, dimostra le difficoltà di applicare restrizioni digitali in un ecosistema globale. La normativa ha anche spinto piattaforme come BitChute a sospendere i servizi nel Regno Unito per evitare i costi e la perdita degli utenti riluttanti a fornire dati personali.
Il dibattito su questi temi non è limitato al Regno Unito: politiche sulla verifica dell'identità presto saranno operative anche nell'Unione Europea; da molti l'Online Safety Act è visto come un banco di prova per bilanciare la protezione dei minori con la libertà digitale. Con tutta evidenza, gli utenti sono disposti a sfruttare ogni mezzo per mantenere l'anonimato; a quanto pare non devono nemmeno sforzarsi troppo. Sebbene l'obiettivo di proteggere i minori sia condivisibile, l'efficacia della legge è minata dalla facilità di aggiramento e dai rischi per i dati personali.
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