Il 23 febbraio sciopereranno per 4 ore 73.000 dipendenti di Telecom Italia Wireline.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-02-2004]
Lunedì 23 febbraio Cgil-Cisl-Uil del settore telecomunicazioni hanno organizzato uno sciopero di 4 ore per i dipendenti di Telecom Italia Wireline, cioè tutta la telefonia fissa di Telecom: in ballo non ci sono questioni salariali o contrattuali ma anche le criticità legate alle prospettive di sviluppo e dell'occupazione in Telecom Italia.
La preoccupazione delle organizzazioni sindacali nasce dal fatto che Telecom Italia non è ancora riuscita a fare fronte all'indebitamento, nonostante le dismissioni e la recente emissione di bond. Ricordiamo inoltre che sono stati bloccati una grossa parte degli investimenti, circa 32.000 miliardi di vecchie lire, che Tronchetti Provera aveva promesso nel momento del suo ingresso in Telecom Italia, quasi 3 anni fa.
Come se non bastasse, sono state "liberate" le risorse con una massiccia opera di sfoltimento degli organici, più di 25.000 unità (senza contare le aziende dismesse).
Mentre non vi sono certezze sul futuro di Tim (dove un recente "taglio di teste dirigenziali" con molti cambiamenti fa supporre che quella fusione con Telecom Italia, sempre smentita dallo stesso Tronchetti Provera, non sia poi così improbabile e lontana) e si verificano scioperi causati da un blocco delle assunzioni, dal lavoro interinale e dai passaggi volontari da part-time a full-time.
I Sindacati chiedono chiarezza e di poter vedere una navigazione aziendale che sembra fatta a vista, sulla base del mese per mese e per questo hanno mobilitato i lavoratori. Peccato che nessuno o quasi saprà di questo sciopero del 23 febbraio.
Chissà quale spazio darà al fatto l'Ap.Com, la filiale italiana dell'agenzia di stampa Associated Press, di proprietà di Telecom Italia, diretta dal giornalista Antonio Calabrò, già direttore di Capital e biografo di Giovanni Agnelli.
Sarebbe bello che il grande Gad Lerner dedicasse proprio sull Tv del Gruppo Telecom Italia, cioè su La7, una trasmissione del suo bello "L'infedele" a "Dove va Telecom Italia?" con presenti manager Telecom ma anche sindacalisti e lavoratori.
Penso che Gad così sarebbe coerente con sé stesso: dopo il suo bellissimo libro di inchiesta "Operai" scritto negli anni '80, dopo la grande batosta al sindacato della marcia dei quarantamila, un affresco rigoroso ed appassionato insieme della condizione operaia nella società postindustriale, sempre più povera di visibilità sarebbe ora di soffermarsi nel primo decennio del nuovo secolo sugli operai dei Call Center, i "nuovi operai", qualche volta "i nuovi poveri" o comunque gli ultimi nel sistema mediatico.
Non mi illudo molto che Gad farà questa trasmissione e, certamente, Telecom Italia non comprerà pagine di giornale per dirci dello sciopero e del fatto che migliaia di lavoratori lavoreranno ugualmente "comandati" per garantire un minimo di servizi essenziali come i guasti soprattutto per ospedali e servizi pubblici.
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