I lavoratori italiani scendono in sciopero perché sono previsti 500 licenziamenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-06-2007]
Le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti italiani di Nokia.Siemens sono scesi in sciopero nei giorni scorsi, con un presidio e manifestazione davanti alla sede milanese della società al grido: "No dis-connetting people".
La protesta è causata dalla decisione della multinazionale di non rispettare l'accordo preso otto mesi fa con il ministero dello Sviluppo Economico, con cui l'azienda aveva assicurato che, in seguito alla joint venture Nokia Siemens Networks, avrebbe provveduto al "mantenimento dell'intera catena del valore (ricerca e sviluppo, service, commercializzazione e produzione)".
Nokia-Siemens ha comunicato al ministro Pierluigi Bersani di voler procedere al licenziamento di ben cinquecento persone (il 15% circa) ritenute in esubero e di voler esternalizzare la produzione degli stabilimenti di Cassina de Pecchi e di Marcianise.
Secondo i sindacati, "procedere su questa linea significherebbe mettere in discussone l'intera presenza industriale di Nokia Siemens nel nostro Paese, con danni inimmaginabili per i tremila lavoratori attuali".
E' stato anche annunciato il licenziamento di novemila dipendenti in tutto il mondo: duemilanove in Germania e millesette in Finlandia.
Contro questa operazione la federazione europea dei metalmeccanici ha lanciato una giornata di mobilitazione in tutta Europa per chiedere il ritiro di un piano di ristrutturazione aziendale ritenuto unilaterale e non conforme agli accordi precedenti.
I sindacati si oppongono inoltre al licenziamento del 15% dei lavoratori in esubero e alla chiusura di qualsiasi stabilimento in Europa.
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