Gli eredi di Zio Bill affermano di poter mettere sul web tutte o quasi le pubbliche amministrazioni, ovviamente con prodotti software proprietari e assistenza "personalizzata".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-01-2008]
In occasione del recente Government Leaders Forum Europe di Berlino, Microsoft si è candidata a fornire un'unica piattaforma di servizi digitali in grado di offrire a tutti i cittadini i servizi istituzionali della pubblica amministrazione sfruttando la rapidità e l'efficienza dell'Internet.
Ovviamente il software sarebbe localizzato e adattato alle diverse realtà nazionali e alle particolarità dei vari servizi, che tuttavia, secondo la visione di Redmond, non sono così dissimili dal punto di vista istituzionale nei diversi paesi della Comunità Europea; semmai ci sarebbe una differenza nell'efficienza e nella qualità, che trarrebbero sicuro giovamento da un software comunitario.
La piattaforma è stata presentata come l'utile concentrato delle diverse esperienze raccolte da Microsoft nel corso di programmi sviluppati in partnership con amministrazioni pubbliche in tutto il mondo e l'offerta comprende una completa suite di servizi online con la relativa consulenza tendente a integrare le soluzioni informatizzate che siano già operative.
Vero è che da anni ormai Microsoft condiziona pesantemente i singoli parlamenti e molti atenei con offerte speciali e promesse di finanziamento purché si dia sostegno sui mercati alla real casa e ci si accanisca contro i pericolosi eversori che pretendono di usare software open e i tarli dell'economia che al contrario si scrivono le tesi scopiazzando programmi in barba alle protezioni.
Eppure sarebbe stato liberatorio scoprire che i congressisti avessero almeno contestato sui rischi politici connessi all'offerta Microsoft, consistenti soprattutto nella implicita fidelizzazione ad un sistema operativo di cui non si conosce il codice; in definitiva la storia di Echelon non è affatto conclusa e ne conosciamo soltanto il riassunto del primo capitolo.
A meno che quella di Microsoft non sia stata una di quelle offerte "che non è possibile rifiutare".
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