Depositati in Tribunali i documenti: Aduc vuole che si riconosca il diritto al rimborso.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-01-2011]
Dopo più di un anno di preparativi, la class action contro la Windows Tax è pronta: ADUC, promotrice dell'azione, ha depositato i documenti in tribunale.
Windows Tax è il nome con cui sarcasticamente si indica la pratica di includere il prezzo di Windows all'interno di quello di pressoché ogni computer nuovo in vendita, quasi che hardware e software non siano separabili.
Nella pratica, ciò significa che l'utente non sa quanto in effetti gli costi il sistema operativo - tanto che qualche azienda si spinge persino a dire che è gratis - e, cosa ancora più importante, spesso non può decidere né di acquistare un computer privo di OS (perché non ne trova) né farsi rimborsare per un prodotto che non desidera, sebbene sia nel suo diritto (e previsto anche dall'EULA di Microsoft).
Per garantire il diritto a un rimborso a quanti hanno dovuto acquistare anche Windows insieme al computer ecco che spunta quella che, se il Tribunale di Milano riconoscerà come ammissibile, sarà la prima vera class action italiana.
Le motivazioni paiono fondate: esistono dei casi documentati in cui singoli utenti sono riusciti a ottenere detto rimborso, ma si tratta di persone dotate di perseveranza e pazienza spesso fuori dal comune, poiché le difficoltà accampate da aziende e Microsoft (che tendono a rimpallarsi le responsabilità) non sono poche.
A far bene sperare in questo senso è la richiesta di rimborso accolta dal Giudice di Pace di Firenze nel 2007, che ADUC considere un precedente significativo.
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