L'azienda sta cercando un coordinatore dei trial clinici per poter collegare cervello umano e computer già nel 2023.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2022]
Alcuni anni fa, Elon Musk lanciò il progetto Neuralink, il cui obiettivo era la creazione di un'interfaccia che permettesse di collegare il cervello umano a un computer per poter comandare apparecchi elettronici esattamente come facciamo con i muscoli volontari: semplicemente pensando.
Nel 2019, gli esperimenti su scimmie e maiali furono molto incoraggianti tanto che Musk, la cui tendenza a promettere sempre un po' di più di quanto mantiene è ben nota, s'era spinto a predire l'avvio della sperimentazione sull'uomo già nel 2020.
Bisogna ammettere che il successo di Neuralink sarebbe una novità importantissima per molte persone, vale a dire per quanti hanno perso l'uso di parti del corpo per lesioni alla spina dorsale (che potrebbero quindi comunque interagire con vari dispositivi) o magari si sono ritrovate senza un arto e potrebbero ottenere un controllo estremamente naturale su un arto robotico.
Già nel 2016, infatti, Musk affermava che la sua tecnologia avrebbe consentito «a una persona paralizzata di usare uno smartphone con la mente e più rapidamente di quanto faccia qualcuno che usa i pollici».
Le ottimistiche aspettative di Musk sono andate deluse, ma ora sembra che il momento sia arrivato: Neuralink - l'azienda che gestisce il progetto - ha iniziato la ricerca di un coordinatore che sovrintenda ai trial clinici, con l'obiettivo di iniziare i lavori nel 2023.
«Confidiamo» - ha dichiarato Musk, ritenendo che l'invenzione possa arrivare a permettere ai tetraplegici di tornare a camminare - «di poter fare i primi test sugli umani, che saranno persone affette da danni alla spina dorsale, il prossimo anno, dopo l'approvazione della FDA».
«Io credo» - ha continuato - «che con Neuralink abbiamo la possibilità di ripristinare completamente le funzionalità del corpo in chi ha subito danni alla spina dorsale. Neuralink funziona bene nelle scimmie, e i molti test che stiamo facendo ci stanno dimostrando che la tecnologia è sicura e affidabile, e che il dispositivo Neuralink si può anche rimuovere in sicurezza».
La visione di Musk è chiara: vuole che la gente pensi a Neuralink come a una tecnologia che consente di «sostituire i neuroni difettosi o mancanti con dei circuiti». E, per arrivare a questo risultato, desidera che la sperimentazione sulle persone inizi il più presto possibile al fine di ottenere risposte migliori di quelle che si possono ricavare dalle scimmie con le quali, come ha commentato l'imprenditore, «è difficile avere conversazioni significative».
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