Si prospetta un'inversione di tendenza nei rapporti tra fornitori di servizi di telefonia e consumatori, con maggiori garanzie a favore di questi ultimi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-06-2008]
Si prospetta un'inversione di tendenza nei rapporti tra fornitori di servizi in tema di telecomunicazioni e consumatori, con maggiori garanzie a favore di questi ultimi.
Dopo un tentativo (per la verità assai timido) dello scorso anno in materia tariffaria, pare che la stretta economica che attanaglia un po' tutti i paesi economicamente sviluppati abbia almeno un effetto positivo, risvegliando l'attenzione dei politici che cercano di interpretare e risolvere il disagio degli utenti dei servizi prima che vengano tagliati drasticamente come già avviene per i beni di consumo non strettamente necessari.
Il parziale successo della tariffa comunitaria relativa al roaming, pare aver incoraggiato il Commissario Viviane Reding a pretendere dall'industria delle telecomunicazioni maggiore trasparenza sui prezzi e sulle offerte nonché il pronto impiego delle risorse impiegabili dovute allo sviluppo tecnologico del settore.
Ovviamente, non può essere tralasciato il fattore determinante della concorrenza ed è in quest'ottica che si devono leggere le varie proposte legislative tra cui spicca quella dalla francese Catrherine Trautmann, relatore della direttiva in preparazione che vedrà la luce nei prossimi mesi.
Occorre ricercare il miglior compromesso tra costi e qualità a vantaggio degli utenti afferma l'eurodeputata, e la soluzione sta nella coincidenza e non nella contrapposizione tra gl'interessi di questi ultimi e quelli dell'industria delle comunicazioni.
La Direttiva prevederebbe la creazione di un'authority per le TLC riassuntiva delle varie competenze a livello nazionale, anche se da varie parti vengono sollevate eccezioni a difesa degli interessi nazionali; eccezioni che vanno dal timore di veder stratificati nuovi livelli di burocrazia alla pura e semplice paura di non riuscire a gestire (e a controllare) il nuovo organismo di controllo.
Le imprese nazionali ovviamente non sono proprio favorevoli all'iniziativa, anche perché sino ad ora hanno pacificamente sguazzato in modo pressoché monopolistica ognuna nel proprio stagno, creando disservizi e sperequazioni principalmente, ma non solo, nella diffusione della banda larga.
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