Secondo Legambiente, quasi tutti hanno almeno un impianto che produce energia pulita.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2011]
Il 94% degli 8.000 comuni italiani si è attrezzata con almeno un impianto che produce energia (elettrica o termica) da fonti rinnovabili; 20 comuni, poi, sono rinnovabili al 100%.
Sono questi i dati più interessanti che emergono dal rapporto Comuni Rinnovabili 2011, stilato da Legambiente e che riguarda i progressi nell'adozione di impianti "verdi" nella nostra penisola.
A guidare la classifica delle cittadine più virtuose ci sono Morgex, in provincia di Aosta, e Brunico, in provincia di Bolzano. Il primo s'è dotato di un impianto a biomasse con una potenza termica di 9 MWatt, utilizzato per il teleriscaldamento, mentre il secondo ha due impianti (uno a biomasse, l'altro a biogas) da 1,5 MWatt.
Guardando il quadro nazionale, si scopre che vi sono oltre 200.000 impianti "puliti", per l'energia elettrica o il riscaldamento, distribuiti su tutto il territorio: si va da quelli idroelettrici a quelli fotovoltaici, da quelli geotermici a quelli che usano biomasse e biogas.
Leggendo il rapporto si scopre anche che 221 comuni sono completamente autonomi dal punto di vista energetico, dato che producono più energia di quanta ne consumino.
"Queste esperienze" - spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - "dimostrano come le fonti rinnovabili sono oggi tecnologie affidabili, su cui è possibile costruire un modello energetico più moderno, efficiente e pulito".
Per questo, Legambiente chiede "un impegno preciso in questa direzione, a cominciare da una modifica al Decreto Romani che ha di fatto frenato e tolto ogni certezza agli investimenti, introducendo un tetto alla crescita delle rinnovabili e una revisione degli incentivi che complica gli interventi".
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