In molte regioni dell'Asia le bambine vengono abortite o soppresse dopo la nascita. E' giusto selezionare il sesso, anche utilizzando le nuove scoperte tecnologiche?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-10-2011]
È il riflesso di una «cultura di discriminazione e di violenza e deve essere affrontata con urgenza da parte di tutti i segmenti del governo e della società»: così cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno definito la pratica di selezionare il sesso del nascituro, particolarmente diffusa in alcune zone dell'Asia.
In diverse regioni dell'Asia meridionale, orientale e centrale i genitori favoriscono la nascita di figli maschi eliminando spesso tramite aborto o infanticidio eventuali figlie femmine.
Partendo da questi dati il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, l'Ufficio dell'Alto Commissario dell'ONU per i Diritti Umani, l'UNICEF, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e UN Women hanno lanciato la denuncia chiedendo agli Stati di combattere questa pratica, che spesso viene attuata facendo ricorso a strutture clandestine.
Tra le misure proposte per eliminare questa situazione ci sono incentivi per le famiglie in cui nascono solo figlie.
Anche in Europa la ricerca di un determinato sesso nel nascituro è una pratica sempre più diffusa. Da una parte possono esserci motivazioni mediche (per esempio perché una determinata malattie genetica si esprime solo in figli maschi), dall'altra possono essere più futili (c'è chi vorrebbe una figlia femmina per equilibrare una famiglia con già tre figli maschi). Sta di fatto che un grande aiuto nella selezione viene dalle nuove tecnologie, e c'è chi vi si affida soltanto per capriccio.
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