L'azienda interromperà lo sviluppo di smartphone e tablet, e si prepara ad abbandonare anche il settore dei personal computer.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-08-2011]
Sembra una conferma delle previsioni di Mark Dean e dell'affermazione di Steve Jobs secondo la quale ci troviamo ormai nell'era post-PC: HP pensa di scorporare la divisione Personal Computer.
«L'effetto tablet è reale. Il TouchPad non sta riuscendo a riscuotere sufficiente successo sul mercato. Il nostro comparto PC necessita di maggiore flessibilità»: così Leo Apotheker, CEO di HP, ha sinteticamente illustrato quale futuro si prospetta per quello che attualmente è il maggiore venditore di PC.
La divisione che si occupa dei Personal Computer non è in perdita; anzi, nell'ultimo trimestre i ricavi sono stati del 16% superiori a quelli del periodo precedente, eppure tutto ciò non basta.
Per Apotheker, tutto ciò è il segno che una soluzione radicale è necessaria, prima che l'azienda si trovi in grossi guai.
Per prima cosa, dunque, HP interromperà lo sviluppo di tablet e smartphone basati su WebOS, sistema acquisito insieme all'intera Palm per 1,2 miliardi di dollari.
Se il TouchPad muore dopo soli 49 giorni di vista sui mercati, per WebOS non è ancora detta l'ultima parola: anche se il progetto di portare questo sistema sui PC pare decisamente naufragato, HP ha intenzione di farci ancora qualcosa, sebbene non sappia che cosa. Per ora, l'azienda ha fatto sapere di volere «continuare a esplorare le opzioni per ottimizzare il valore di WebOS».
Dietro queste parole potrebbe esserci un piano legato all'acquisizione di Motorola da parte di Google: liberatasi dell'hardware, HP potrebbe scambiarsi di ruolo con l'azienda di Mountain View.
HP potrebbe "aprire" WebOS e cercare di diventare, a quel punto, la fornitrice di software per smartphone e tablet che però non produce alcun dispositivo in proprio; ammesso, naturalmente, che gli attuali produttori di smartphone Android decidano di seguirla.
Il secondo passo, ossia abbandonare il settore dei PC, è invece ancora allo stadio di ipotesi, sebbene l'ultima grande acquisizione di HP sembri più di una conferma in questo senso.
L'azienda di Apotheker ha infatti fatto sapere di essere in grado di offrire la bellezza di 11,7 miliardi di dollari per acquistare l'inglese Autonomy, società che si occupa di sviluppo software per il cloud computing e l'analisi dei dati; questa mossa segnerebbe una virata di HP verso la trasformazione in una società che fornisce servizi cloud.
«HP è a un punto critico della sua esistenza» - ha spiegato Apotheker in conferenza stampa - «e questi cambiamenti sono fondamentali per il successo che tutti vogliamo».
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