È la risposta alle sanzioni imposte dagli USA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2014]
Il braccio di ferro tra Russia e USA si svolge su più livelli: uno è quello delle ritorsioni "spaziali".
Le sanzioni imposte contro la Russia, infatti, potrebbero «compromettere i progetti spaziali internazionali più importanti», come ha dichiarato Dmitry Rogozin, vice primo ministro russo.
Nella fattispecie, ciò si traduce in un blocco nella vendita di razzi russi agli Stati Uniti (i quali, avendo sospeso il programma Shuttle, si potrebbero trovare in seria difficoltà) e nella decisione di non cooperare oltre il 2020 alla Stazione Spaziale Internazionale (anche qui rendendo problematici i viaggi verso la ISS senza il supporto di Mosca), mentre invece gli Stati Uniti speravano in un'estensione dell'accordo sino al 2024.
Ma la Russia minaccia anche di boicottare il GPS, innanzitutto spegnendo le 11 stazioni di terra presenti sul suo territorio a partire dal primo giugno, a meno che gli USA non permettano l'installazione di analoghe strutture Glonass sul suolo americano.
La cessazione a ogni supporto al GPS in Russia avverrà poi entro settembre, a meno che non si arrivi a un accordo.
«Stiamo iniziando dei negoziati con gli Stati Uniti, e abbiamo tre mesi per portarli a termine, ossia prima della fine dell'estate» ha dichiarato Rogozin. «Speriamo che questi negoziati troveranno soluzioni per ripristinare la cooperazione. Altrimenti, le operazioni di queste stazioni verranno completamente bloccate a partire dal primo settembre».
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