Gli agenti interrogano un gruppo di dodicenni e setacciano i loro cellulari: temevano che piratassero The Hunger Games.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-12-2014]
I cammer sono lo spauracchio dei cinema: l'idea che qualcuno possa registrare un film dal grande schermo - un tempo con la videocamera, oggi con lo smartphone - fa venire i brividi tanto al di là dell'Atlantico quanto al di qua.
Il Regno Unito, in particolare, si sta dimostrando particolarmente solerte nell'intercettare gli eventuali dispositivi atti a registrare i film presenti nelle sale.
Da notare come la legge non punisca la registrazione dei film per uso personale; tuttavia le sale cinematografiche sono pressoché tutte d'accordo nel cercare di eliminare la presenza di smartphone, tablet e dispositivi analoghi.
L'ultimo caso riguarda una comitiva di ragazzine dodicenni, entrate in una sala cinematografica britannica per guardar l'ultimo episodio di The Hunger Games portando con sé i propri iPhone e iPad.
Quando i gestori si sono accorti della presenza dei dispositivi, non hanno avuto dubbi: hanno chiamato immediatamente la polizia e fatto uscire le ragazzine dalla sala.
I poliziotti hanno quindi provveduto a esaminare gli iPhone e gli iPad alla ricerca di materiale registrato dal film durante la proiezione, sebbene, lo ricordiamo, la legge non proibisca la pratica di registrare un film al cinema, almeno per uso personale. Ad ogni modo gli agenti non hanno trovato nulla, dopo di che hanno lasciato andare le ragazze.
A quel punto, però, erano tutte già abbastanza sottosopra per via del trattamento ricevuto: alcune sono anche scoppiate in lacrime, e nessuna se l'è sentita di rientrare in sala.
Il Daily Mail riporta la vicenda completa del commento della madre di una delle ragazze: «Le nostre ragazze sono state accusate ingiustamente, sono state consegnate alla polizia e poi lasciate lì in lacrime. È oltraggioso. E se l'hanno fatto ai nostri bambini, lo faranno ancora».
«Tre delle ragazze non avevano nemmeno i telefonini» continua la madre. «Sono state separate e interrogate dalla polizia. Sono ragazzine che non avevano mai avuto a che fare con la polizia, e quindi erano completamente terrorizzate. Alla fine, mia figlia mi ha detto: "Mamma, ero troppo spaventata persino per piangere"».
La donna si lamenta inoltre del fatto che nessuno dello staff del cinema abbia pensato di chiamare i genitori, pur essendo evidente che le ragazze erano minorenni.
In seguito, la polizia si è scusata recandosi alla scuola delle ragazze, mentre il cinema difende la propria posizione.
«Sebbene ci dispiaccia di aver causato agitazione nelle nostre clienti, siamo certi che siano state seguite le procedure corrette. Tuttavia, stiamo valutando le preoccupazioni espresse dai genitori e stiamo rivendendo l'applicazione della nostra politica ai clienti più giovani».
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