Le indagini sulla vita dei dipendenti

La lotta all'assenteismo e la privacy al tempo di Facebook.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-02-2015]

assenteismo indagini datori lavoro

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La lotta all'assenteismo e la privacy

Proseguiamo la nostra chiacchierata sulla lotta all'assenteismo e la privacy. Per verificare che un dipendente non sfrutti i periodi di malattia per svolgere altre attività (lavorative o ricreative), il datore di lavoro può decidere di avvalersi dei servizi di un investigatore privato.

Il Garante per il trattamento dei dati personali ha dichiarato che l'utilizzo da parte di un datore di lavoro di informazioni raccolte da un investigatore privato è legittimo se serve a «far valere un proprio diritto in sede giudiziaria» ed è «lecito anche senza il consenso dell'interessato».

Con due distinti provvedimenti, uno del novembre 2000 e e l'altro del novembre 2001, il Garante ha inoltre «ritenuto lecito l'aver fotografato e descritto il comportamento di un dipendente, incompatibile con il suo stato di malattia».

Che cosa possono fare in concreto gli investigatori privati o i dipendenti del datore di lavoro per controllare che il dipendente non approfitti troppe delle assenze per malattia, pur regolarmente certificate?

Per esempio possono pedinare il lavoratore quando questi lascia il proprio domicilio e, eventualmente, filmare e fotografare le sue attività esterne.

Quello che non possono fare è entrare nel suo domicilio o in quello di terzi, tanto meno in modo abusivo; non possono intercettare le sue comunicazioni telefoniche né la sua navigazione Internet, aprire la sua corrispondenza, effettuare delle registrazioni audio ambientali, spiare i suoi familiari che non hanno rapporti di lavoro con l'azienda di cui è dipendente.

Possono però seguirlo e fotografarlo in luoghi pubblici: una palestra, una strada o un parco, una piscina, una banca, una scuola, un supermercato, una spiaggia, un campo da sci, un ristorante, una sala da ballo.

Certo, se il lavoratore posta foto su social network da cui si possa dedurre con sufficiente certezza che durante la malattia era impegnato in attività incompatibili, queste potrebbero essere usate contro il lavoratore stesso.

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Tenere un'espressione neutra: la mancanza di un feedback dato dall'espressione facciale fa pensare all'interlocutore che l'argomento non interessi.
Evitare il contatto visivo: non guardare l'altro negli occhi comunica una sensazione di debolezza e lascia pensare che si stia nascondendo qualcosa.
Sbagliare la stretta di mano: non deve essere né troppo debole né troppo forte, o genererà in entrambi i casi un'impressione errata (servilismo o aggressività).
Inviare segnali verbali e non verbali opposti: se l'espressione facciale è opposta a ciò che le parole dicono, l'interlocutore non si fiderà.
Non sorridere: il sorriso comunica sicurezza, apertura, calore ed energia, e spinge a sorridere di rimando. Ugualmente errato sorridere sempre.
Roteare gli occhi: è un segno di frustrazione, esasperazione e fastidio; comunica aggressività.
Usare il cellulare durante una conversazione: lascia pensare che l'argomento non interessi e sia certamente meno importante dell'oggetto tra le mani.
Incrociare le braccia: l'interlocutore penserà che siamo sulla difensiva. Inoltre, se le mani non sono in vista crederà che abbiamo qualcosa da nascondere.

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Gli investigatori possono acquisire testimonianze scritte di persone pronte a sostenere in sede legale di aver visto il lavoratore impegnato in certe attività nei giorni di malattia.

L'investigatore privato, nel suo rapporto al datore di lavoro, deve però evitare di inserire qualsiasi dato della vita privata del dipendente che non abbia collegamenti stretti con la sua eventuale violazione degli obblighi relativi alla malattia. Questo tipo di investigazioni sono adottate anche quando il lavoratore operi all'esterno e il datore di lavoro abbia il sospetto che non lavori o svolga altre attività non autorizzate durante l'orario di lavoro.

Se il lavoratore è un dipendente pubblico si entra nell'ambito del penale, perché in questo caso l'assenza non è solo una violazione disciplinare ma un reato: per la precisione si parla di peculato e di truffa ai danni dello Stato.

Se è il dipendente è un militare, allora la questione è anche di competenza della giustizia militare. In questo caso le indagini su sospetti assenteisti vengono svolte da Polizia, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza o dalla Polizia Locale, che hanno molte limitazioni in meno rispetto agli investigatori privati per quanto riguarda i controlli con apparecchiature audiovisive e le intercettazioni.

Essi possono, per esempio, installare delle videocamere agli ingressi del posto di lavoro oppure acquisire i filmati delle videocamere già presenti per controllare gli ingressi e le uscite dei dipendenti, cosa che un datore di lavoro privato non può fare poiché le videocamere sono installate soltanto per garantire la sicurezza.

Le indagini private poi possono essere utilizzate o meno dal datore di lavoro privato che potrebbe anche decidere di "lasciar correre" e non adoperare i materiali raccolti in un procedimento penale o disciplinare.

Le indagini di polizia, invece, dovranno essere consegnate al magistrato il quale, in base al principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, dovrà procedere per forza contro gli assenteisti, anche se poi i tempi dei processi penali e della Corte dei Conti, nei vari gradi di giudizio, come è noto, non sono celerissimi.

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Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 12)

Sono d'accordo che si è poco produttivi per scarsa volontà ci debbano essere dei richiami e che debbano essere presi dei provvedimenti, e dei premi per chi produce e si impegna di più. Ma io non lo chiamerei "buonismo dei sindacati" è che lo scarso rendimento va provato, non sono tutti uguali i lavoratori, non sono delle... Leggi tutto
9-2-2015 18:05

Se pubblichi su FB la tua foto mentre in orario di ufficio (o di mutua) stai gareggiando in bici o facendo la spesa al super la privacy te la sei fottuta da solo e quello che pubblichi potrà essere usato contro di te, per manifesta stupidità. :twisted: Mauro Leggi tutto
9-2-2015 08:45

{piero}
@Roberto1960: sono d'accordo con gli incentivi ai lavoratori più efficienti e che dimostrano voglia di lavorare, ma sono altrettanto favorevole a disincentivi a quelli che non hanno voglia di lavorare, la solita legge del bastone e della carota, che deve essere bilanciata per funzionare bene. Così come si devono... Leggi tutto
8-2-2015 16:48

{michele}
chi non vuole far sapere le proprie cose ha un ottimo metodo a disposizione: NON SPIATTELLARLE SU INTERNET.
7-2-2015 18:37

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