L'algoritmo che rivoluziona il trasporto col taxi sharing

I tempi di percorrenza si riducono del 40%.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-04-2015]

taxi sharing

A complicare la già congestionata situazione del traffico nelle grandi città non ci sono soltanto le auto private: anche i taxi concorrono a creare code e ad aumentare l'inquinamento.

La situazione potrebbe migliorare se i percorsi dei taxi fossero ottimizzati: per esempio, i passeggeri disposti lungo uno stesso tragitto (o uno con minime deviazioni) potrebbero condividere la corsa, risparmiando sul prezzo e facendo del bene alla città e all'ambiente.

Perché ciò sia possibile serve uno strumento che abbia in tempo reale la posizione di ogni taxi e calcoli al volo le migliori possibilità di taxi sharing, ossia quelle che non fanno ritardare i passeggeri imponendo lunghe deviazioni.

A questo scopo Carlo Ratti, del Massachusetts Institute of Technology, ha ideato HubCab che, utilizzando una mappa di New York, mostra agli utenti i dati relativi ai taxi della città americana.

Insieme ai colleghi, Ratti ha anche sviluppato un modello matematico per mostrare i benefici della condivisione delle corse in taxi, e ha applicato il metodo ai dati relativi a 150 milioni di corse.

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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Puntando a incomodare i passeggeri il meno possibile, Ratti ha scoperto che se questi fossero disposti a tollerare un ritardo non superiore ai 5 minuti si potrebbe condividere il 95% delle corse; riuscendo a raggiungere una combinazione ottimale si ridurrebbero il traffico e l'inquinamento, finendo per far calare i tempi di viaggio del 40%.

«Ovviamente, nessuno dovrebbe essere obbligato a condividere un veicolo» ha commentato Ratti. «Tuttavia, le nostre ricerche mostrano che cosa succederebbe se si offrisse la possibilità di farlo».

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Commenti all'articolo (5)

Quello che fa fede è il tassametro, tempo e km = prezzo finale. Potranno andare come delle lumache, se non hanno altre chiamate, ma se le hanno è un modo per ottimizzare il servizio facendo più corse e dunque aumentando i guadagni. Leggi tutto
9-4-2015 10:58

con il nuovo algoritmo ottimizzeranno il percorso e faranno pagare ad ogni cliente il prezzo intero il problema vero è che siamo governati da gente senza palle che quando i tassisti bloccano una città cala le brache invece di farli portare via con le ruspe Leggi tutto
7-4-2015 07:21

{Marco}
I tassisti vogliono solo soldi, se ne fregano dell'algoritmo non concepiscono nemmeno l'idea di "condividere la corsa, risparmiando sul prezzo e facendo del bene alla città e all'ambiente." Per fortuna ora c'è una valida alternativa e spero che la razza tassinara si estingua presto, per me ora... Leggi tutto
4-4-2015 17:42

{Gambitto}
I tassinari hanno dimostrato ampiamente di che risma sono fatti, dalle ultime vicende di Uber. Fatti, non parole. Quello che gli interessa è la grana. Il resto è fuffa.
4-4-2015 09:24

{Luigi}
I tassisti se ne sbattono dell'algoritmo. Sopratutto se non conosci la città.
2-4-2015 16:13

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