Google blocca le vendette osé

Big G toglierà dal motore di ricerca tutte le immagini intime pubblicate per umiliare gli ex partner.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2015]

google contro revenge porn

Il primo a dare un giro di vite al revenge porn è stato Twitter, seguito a breve distanza da Facebook; ora è la volta di Google.

L'azienda di Mountain View ha preso atto della continua crescita del fenomeno, in cui le immagini intime degli ex partner, scattate consensualmente tempo prima o rubate violandone gli account, vengono pubblicate in Rete allo scopo di umiliarli.

In alcuni casi, dalla vendetta si è passati al ricatto, con richieste di denaro per ottenere la rimozione delle immagini compromettenti: una pratica nota come sextortion, dall'unione delle parole sex (sesso) ed extortion (estorsione, ricatto).

Così, Google ha deciso di intervenire e cercare di limitare il fenomeno con i mezzi ni suo possesso: ossia, cancellerà dietro richiesta i link che portano a siti contenenti immagini di revenge porn.

Nelle prossime settimane Google metterà online la form da compilare per avanzare la richiesta di rimozione delle immagini esplicite condivise senza autorizzazione: se la richiesta sarà approvata, i link a dette immagini spariranno dal database di Google. È un procedimento analogo a quello da seguire per far valere il proprio diritto all'oblio.

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Ovviamente, non spariranno dalla Rete: l'azienda non può cancellare le immagini dai siti, ma soltanto tentare di nasconderle facendo in modo che non appaiano tra i risultati delle ricerche, nella speranza che ciò possa aiutare.

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(Vedi poi la soluzione)
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