Le foto esplicite rese pubbliche per vendetta non appariranno più.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-06-2015]
Google ha deciso di mettere al bando il revenge porn, ossia quelle immagini osé che gli ex pubblicano sul web per vendetta, allo scopo di umiliare i partner del passato.
Il fenomeno ha di recente assunto dimensioni preoccupanti e ha iniziato ad accompagnarsi anche al ricatto, con richieste di denaro per ottenere la rimozione delle immagini compromettenti: una pratica nota come sextortion, dall'unione delle parole sex (sesso) ed extortion (estorsione, ricatto).
Il primo a dare un giro di vite al revenge porn era stato Twitter, seguito a breve distanza da Facebook; ora è la volta di Google.
Per cercare di limitare il fenomeno con i mezzi ni suo possesso: ossia, cancellerà dietro richiesta i link che portano a siti contenenti immagini di revenge porn.
Nelle prossime settimane Google metterà online la form da compilare per avanzare la richiesta di rimozione delle immagini esplicite condivise senza autorizzazione: se la richiesta sarà approvata, i link a dette immagini spariranno dal database di Google. È un procedimento analogo a quello da seguire per far valere il proprio diritto all'oblio.
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Ovviamente, non spariranno dalla Rete: l'azienda non può cancellare le immagini dai siti, ma soltanto tentare di nasconderle facendo in modo che non appaiano tra i risultati delle ricerche, nella speranza che ciò possa aiutare.
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