5 suggerimenti per i genitori dei nativi digitali

Da cosa guardarsi online.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-07-2015]

nativi digitali

Un recente studio di Intel Security evidenzia che i genitori sono particolarmente preoccupati che i loro bambini interagiscano inconsapevolmente con i predatori online.

Lo studio rileva inoltre che il 78% dei giovani è preoccupato della riservatezza dei propri dati personali online.

Lo studio ha riguardato 8.026 bambini e ragazzi di età compresa tra 8 e 16 anni e 9.017 genitori a livello globale. L'indagine è stata condotta dal 28 aprile al 12 maggio 2015 in Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Giappone, Australia, Singapore e India.

Il titolo dell'indagine è "La realtà dei genitori della generazione digitale: che cosa fanno online adolescenti e pre-adolescenti": prende in esame i comportamenti e le abitudini online e sui social network a livello globale di pre-adolescenti e adolescenti tra gli 8 e i 16 anni, confrontandoli con le preoccupazioni dei genitori.

La ricerca ha rivelato che la preoccupazione più diffusa tra i genitori (24%) riguarda il fatto che i propri figli possano interagire inconsapevolmente con malintenzionati o pedofili.

Sondaggio
I bambini sempre più spesso entrano in contatto con la tecnologia a una tenera età (per giocare, comunicare e cercare informazioni), anche grazie alla diffusione di smartphone e tablet. Quale dovrebbe essere la maggiore preoccupazione dei genitori?
Potrebbero visionare materiale inappropriato o visitare siti inopportuni.
Potrebbero comunicare con sconosciuti o persone non ritenute affidabili.
Potrebbero essere vittime di cyberbullismo, sui social network o altrove.
Potrebbero spendere denaro online senza che i genitori lo sappiano, anche a causa delle app che richiedono acquisti online durante i giochi.
Potrebbero diffondere dati personali (compresi foto e filmati) senza essere coscienti dei rischi.
Potrebbero incorrere in difficoltà a relazionarsi con amici dal vivo, nascondendosi dietro relazioni disintermediate dal mezzo informatico.

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Si tratta di una preoccupazione giustificata, dato che il 19% dei giovani incontrerebbe o ha incontrato di persona qualcuno conosciuto per la prima volta online, e che il 78% dei giovani è preoccupato di come mantenere la privacy delle proprie informazioni personali online.

"I genitori devono parlare frequentemente e in modo chiaro e aperto con i propri figli relativamente al loro comportamento online, evidenziano sia i rischi che i benefici", ha dichiarato a Zeus News Giorgio Bramati, Consumer Partner Manager di Intel Security.

"Questo tipo di comunicazione trasparente può aiutare a rafforzare la fiducia tra genitori e figli, incoraggiare i ragazzi a condividere più informazioni sulle loro interazioni online e ad avvisare i genitori quando si imbattono in attività o conversazioni sospette".

Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo:
Cyberbullismo, amicizie online con adulti, informazioni personali

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Commenti all'articolo (3)


Sì sì, infatti io mi riferisco proprio ai figli adolescenti, cercando di immaginare come mi comporterei io ora. Poi penso che tra dieci anni chissà
10-7-2015 15:07

Penso che ci si riferisca a quei genitori che hanno i figli adolescenti o preadolescenti ora, tra 10 anni è difficile fare previsioni, potrebbe essere che internet, non esista neppure più...piuttosto si dovrà seguire questa regola con i figli, in maniera di istruirli, poi le cose brutte accadono con o senza la rete... Leggi tutto
10-7-2015 13:49

Sono un quarantenne, padre di un figlio di un anno e mezzo, ma a parte tutte le altre condivisibili raccomandazioni, non riesco proprio a condividere questa. Per quanto pericolosa possa essere "la strada virtuale", credo che i figli abbiano diritto ad una propria privacy (almeno dopo una certa età, diciamo dall'adolescenza... Leggi tutto
10-7-2015 07:41

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Il Governo sta facendo troppo poco per portare la banda larga anche nelle zone più remote.
Il Governo riuscirà a migliorare la diffusione della banda larga.
Il Governo vorrebbe fare di più per la diffusione della banda larga, ma mancano le risorse.
Il Governo non sta facendo abbastanza per reperire risorse per la banda larga.
Al Governo non frega nulla della banda larga a meno che qualche lobby o qualche gruppo finanziario o industriale gliela chieda; a quel punto troverà il modo di mettere una nuova tassa ai pensionati o ai lavoratori dipendenti per reperire i fondi.

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