Il ministro del lavoro vieta i controlli a distanza diretti, ma permette quelli indiretti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-09-2015]
È un compromesso all'italiana quello raggiunto in materia di controllo a distanza dal Consiglio dei Ministri varando il decreto attuativo del Jobs Act, il nuovo codice del lavoro che il Parlamento ha delegato il governo Renzi a scrivere.
«Se si vuole rispettare la privacy, su quel tablet devono esserci solo applicazioni finalizzate al lavoro per il quale è stato consegnato»: con queste pariole il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti ha presentato alla stampa il decreto sul telecontrollo dei lavoratori. L'articolo continua qui sotto.
Tuttavia, se da un'applicazione di lavoro, installata su un Pc o su uno smartphone in uso al lavoratore per motivi professionali, è possibile desumere ordinariamente dati sul rendimento della prestazione lavorativa del singolo lavoratore, allora l'utilizzo di questi dati sarà legittimo ai fini retributivi e disciplinari, dunque per l'erogazione di premi ma anche di sanzioni.
Si apre così uno spazio per le rappresentanze sindacali che dovranno valutare fin dal principio limiti, finalità e rischi insiti nei software dei vari apparati e, se il caso, contestarli; a causa del decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri non sarà però semplice bloccare l'iniziativa dell'imprenditore che vorrà svilupparli e diffonderli, né è previsto un esplicito diritto preventivo all'informazione e alla contrattazione sindacale di questi sistemi.
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