Negli USA le autorità lanciano l'allarme.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-11-2015]
Sin da quando hanno raggiunto prezzi abbordabili, i droni sono stati scelti dai criminali per svolgere discretamente alcune attività: per esempio per fungere da corrieri della droga o per rubare marijuana.
Ora il Federal Bureau of Prisons (BOP), l'ente statunitense che gestisce le prigioni federali, ha iniziato a preoccuparsi per l'utilizzo dei droni come corrieri che consegnano droga, armi e altre merci di contrabbando all'interno delle carceri.
Una Request for Information avanzata lo scorso 4 novembre mostra tutte le preoccupazioni dell'agenzia.
«Dai piccoli dispositivi che pesano meno di mezzo chilo e possono riprendere immagini non autorizzate e svolgere compiti di sorveglianza fino ai sistemi più grandi che possono trasportare fino a 10 chilogrammi di merce di contrabbando, questi dispositivi rappresentano una sfida nuova e inedita per lo staff del BOP» scrive l'ente.
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Per questo motivo si richiede l'istituzione di un sistema di rilevamento e abbattimento dei droni, che sia in grado di individuare e colpire i piccoli veicoli che volano fino a 18.000 piedi (circa 5.400 m) e con velocità fino a 100 metri al secondo. Deve individuarli già a 1 miglio di distanza (circa 1,6 km) e intercettarli appena possibile, oltre a essere in grado di funzionare sia sotto supervisione umana che in autonomia.
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