Nel 2050 causeranno la morte di 10 milioni di persone l'anno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-05-2016]
«Dobbiamo spiegare a tutto il mondo, in modi diversi, perché è fondamentale che smettiamo di trattare gli antibiotici come caramelle».
Con queste parole Jim O'Neill, responsabile della Review on Antimicrobial Resistance, ha annunciato ai microfoni della BBC il pericolo mortale in cui ci ritroveremo entro pochi decenni a meno che non cambiamo il modo in cui usiamo gli antibiotici.
Un nuovo rapporto scritto dallo staff di O'Neill indica che se continua l'andamento attuale nel 2050 le infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici causeranno 10 milioni di morti all'anno (attualmente, si stima che ogni anno per quella causa muoiano 700.000 persone).
Dato che gli antibiotici non avranno più effetti su moltissimi patogeni, procedure oggi relativamente comuni come certe operazioni chirurgiche, o la sostituzione dell'anca e le terapie che deprimono il sistema immunitario (tra cui anche la chemioterapia) potrebbero non venir intraprese per paura di aumentare ulteriormente la resistenza dei microbi.
Anche il parto tornerà a essere considerato un pericolo mortale per madre e figlio, poiché l'uso degli antibiotici sarà ridotto al minimo e quei pochi che si potranno utilizzare avranno un'efficacia limitata. Per dirla con O'Neill, dal punto di vista della sanità sarà «come tornare al medioevo».
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Per questi motivi i ricercatori della Review on Antimicrobial Resistance spingono affinché si inizi subito a riconsiderare l'uso indiscriminato che attualmente si fa degli antibiotici (per esempio vietandone l'uso nell'allevamento) e ci si concentri sullo sviluppo di nuovi farmaci, potenziando allo stesso tempo le campagne di vaccinazione per rendere la popolazione resistente ai batteri senza doversi affidare agli antibiotici.
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