Sotto accusa bambole e robot spioni: registrano le voci dei bambini e sono vulnerabili agli hacker.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2016]
All'invasione di dispositivi smart non potevano certo sottrarsi i giocattoli, che grazie all'evoluzione della tecnologia hanno iniziato a incorporare funzionalità sempre più interattiva e coinvolgenti, legate alla possibilità di connettersi a Internet.
Stando a ben 18 gruppi di consumatori in Europa e negli Stati Uniti il rovescio della medaglia è però piuttosto grave: una violazione sistematica della privacy dei bambini.
Sul banco degli imputati ci sono ora alcuni smart toys prodotti da Genesis Toys in collaborazione con Nuance, e in praticolare i prodotti i-Que e My Friend Cayla.
Si tratta di giocattoli con i quali i bambini possono interagire usando la voce ossia, in pratica, "parlando" con loro.
Il problema, come ha rilevato il norvegese Forbrukerrådet (Consiglio dei Consumatori), è che detti giocattoli mancano delle più elementari protezioni a difesa della privacy, arrivando al punto di registrare le voci dei bambini senza aver prima adeguatamente informato i genitori.
Le registrazioni vengono poi inviate a Nuance, senza che venga fornita alcuna garanzia sull'uso che verrà fatto di esse: è facile immaginare che Nuance intenda semplicemente sfruttarle per migliorare i propri algoritmi di comprensione del parlato, ma sarebbe stato necessario spiegarlo prima, e in maniera chiara, agli acquirenti.
Non solo: secondo i termini d'uso, usare il giocattolo significa accettare che le registrazioni delle voci dei bambini vengano condivise con terze parti al fine di somministrare pubblicità personalizzate.
Le condizioni specificano inoltre che le aziende possono modificare unilateralmente le condizioni stesse senza essere obbligate ad avvertire chicchessia.
Infine, le organizzazioni dei consumatori accusano Genesis di non far nulla per evitare le connessioni Bluetooth non autorizzate: in pratica, qualche malintenzionato potrebbe connettersi al giocattolo e usarlo per spiare le conversazioni che avvengono nelle vicinanze di esso, come dimostra il video che riportiamo qui sotto. (L'articolo continua dopo il video)
«Questi problemi» - scrive il Forbrukerrådet - «sono il segno della sempre maggior diffusione dei dispositivi sempre connessi. In un mercato in crescita, è essenziale che i consumatori, e specialmente i bambini, non siano usati come soggetti per prodotti che non sono stati testati a sufficienza».
Tutte queste questioni sono ora state sottoposte alla Commissione Europea e alla Federal Trade Commission, che dovranno decidere come procedere: è possibile che si arrivi all'imposizione di sanzioni ma anche all'emanazione di direttive volte a proteggere la privacy dei bambini e regolamentare un campo relativamente nuovo.
Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo:
Giocattoli ''smart'' pettegoli e spioni
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator