Alcune domande sul tema della scalata di Vivendi a Tim e Mediaset
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-01-2017]
In questi giorni al centro del dibattito politico ed economico del nostro Paese c'è il tema della scalata ostile (così definita da Silvio Berlusconi) a Mediaset da parte di Vivendi che già controlla Tim, il principale gestore di telefonia fissa e mobile e Internet in Italia, senza mai aver lanciato un'Opa.
Da un punto di vista politico, se Mediaset passasse di mano, in mani straniere addirittura, sarebbe risolto il famoso problema del "conflitto di interessi" fra il Berlusconi, leader di partito, sia pure decaduto dal Senato e di un partito in caduta libera nei sondaggi e superato da Salvini, e il Berlusconi imprenditore (ma solo nel campo della comunicazione, perché Berlusconi rimarrebbe editore e socio di minoranza di Mediolanum Banca).
Berlusconi in tutta la vita non ha mai voluto risolvere questo problema con una legge adeguata né liberandosi della proprietà; oggi se lo vedrebbe risolto da un suo vecchio socio straniero. In questo caso, paradossalmente, il governo di Paolo Gentiloni e il Pd di Matteo Renzi sono per ora in difesa del loro grande avversario politico, che potrebbe diventare il migliore alleato del centrosinistra in caso di necessità di un governo di coalizione nella prossima legislatura, che potrebbe iniziare presto se si andrà a votare nel 2017.
L'altro conflitto di interessi risolto sarebbe quello del Berlusconi editore, proprietario della maggiori case editrici italiani (Mondadori e Rizzoli), ma che non controllerebbe più direttamente anche il secondo network Tv italiano.
Ci sono ugualmente domande sull'affare Vivendi-Mediaset che non possiamo non farci. Una di queste è la cosidetta reciprocità: se domani Mediaset volesse acquistare Orange, il gestore telefonico francese controllato dallo Stato francese, o una rete Tv pubblica, il governo francese gli lascerebbe campo libero oppure si opporrebbe? Ci sono dei ragionevoli dubbi che il governo francese, in nome anche dell'"eccezione culturale francese", la tutela per legge di una quota importante di produzione nazionale di programmi Tv e film, si opporrebbe anche all'acquisto di Vivendi da parte di Mediaset (se questa ne avesse i mezzi).
L'altra domanda è sui mezzi finanziari di Vivendi: oggi Vivendi ha incaricato l'amministratore delegato Flavio Cattaneo a operare un colossale taglio di costi in Tim, fra cui anche il taglio radicale del costo del lavoro, per risarcire Vivendi con un dividendo generoso dell'investimento fatto per acquisire il controllo di Tim stessa.
In pratica, Vivendi pagherà le azioni di un'azienda italiana come Mediaset con i soldi degli stipendi tagliati ai dipendenti Tim: una partita di giro solo finanziaria fatta tutta in Italia con soldi italiani, non un investimento straniero in Italia.
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