Cosa c'è dietro allo stereotipo dell'hacker?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-01-2019]
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Cosa c'è dietro allo stereotipo dell'hacker?
Alcuni hacker sono, chiaramente, perseguiti dal sistema legale e definiti criminali. Altri si pongono come obiettivo quello di destabilizzare le forze politiche, diventando pedine di un vero e proprio combattimento geopolitico (il clima di tensione attuale nella guerra informatica tra gli Stati Uniti e Russia è una dimostrazione di questa dinamica).
Altri non si considerano affatto criminali bensì cyberattivisti o "hacktivisti". Ad esempio, la comunità di hacker tedesca ha instaurato una relazione piuttosto amichevole con il governo. Addirittura, in alcune situazioni, il Paese attribuisce loro lo status di "consulenti". L'articolo continua qui sotto.
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Una relazione molto meno idilliaca, caratterizzata a tratti da una grande diffidenza invece, quella della comunità di hacker francesi con il governo. "In Francia, la comunità si è velocemente infiltrata nei servizi segreti" aggiunge Epelboin.
Per la sua l'attività di divulgazione in Rete di informazioni riservate dell'Agenzia Nazionale di sicurezza sanitaria dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro (ANSES), Olivier Laurelli, a.k.a Bluetouff, figura molto nota nella comunità hacker francese e fondatore del sito reflets.info, è stato condannato in tribunale per atti di pirataggio informatico e furto di dati. Un caso che mostra il livello tensione tra la comunità hacktivista e le autorità giudiziarie francesi.
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Verso una normalizzazione della comunità hacker
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