Si decompone naturalmente in poco più di un mese.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2020]
La sostituzione degli oggetti monouso in plastica è un impegno che ha il sostegno di molte realtà e aziende, tutte impegnate a sviluppare alternative biodegradabili anche qualora vengano disperse nell'ambiente.
Ciò è senz'altro un obiettivo meritevole, ma tralascia un dettaglio: per produrre quelle plastiche si adoperano materie prime che potrebbero essere impiegate altrimenti, o non impiegate affatto.
Una studentessa dell'Università del Sussex, Lucy Hughes, ha ideato una soluzione: un materiale plastico che nasce dagli scarti della lavorazione del pesce.
L'idea le è venuta visitando uno degli stabilimenti della Mcb Seafoods, dove ha notato il quantitativo di rifiuti costituito da sangue, esoscheletri di crostacei, scaglie di pesce e interiora. Si è quindi chiesta se ci fosse un modo di trasformare tutto ciò in qualcosa di utile.
Dopo oltre un centinaio di esperimenti è nata MarinaTex, una bioplastica composta principalmente da pelli e scaglie di pesce tenute insieme da un legante organico.
MarinaTex è un polimero versatile e biodegradabile: in un periodo compreso tra 4 e 6 settimane si decompone naturalmente se semplicemente collocato in una compostiera domestica.
Le applicazioni ideali per le quali MarinaTex è stata ideata sono quelle monouso - gli imballaggi dei cibi, per esempio, dove può sostituire le finestrelle in plastica trasparente - ma può funzionare egregiamente anche come materiale per la realizzazione delle buste di plastica, per le quali offre una robustezza superiore al polietilene a bassa densità (Ldpe).
Nonostante si dimostri molto promettente, MarinaTex è al momento ancora in sviluppo e non è pronto per essere immesso sul mercato. Chi volesse rimanere aggiornato può iscriversi alla newsletter tramite il sito ufficiale.
Qui sotto, il video di presentazione e alcune immagini.
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