Anche la Tv satellitare è a rischio di censura: bloccata la trasmissione dell'ultima commedia di Dario Fo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-02-2004]
In Italia spesso si afferma che non esiste un problema di libertà e di pluralismo dell'informazione anche per la presenza della Tv satellitare, accanto alla Tv in chiaro, e l'avvento della Tv digitale terrestre con il moltiplicarsi dei canali dovrebbe accrescere l'offerta culturale televisiva e la sua diversificazione.
Quello che sta accadendo in questi giorni testimonia che i rischi per la libertà di espressione nel mondo della Tv sono forti e prescindono in parte dai mezzi tecnici nuovi o vecchi che si utilizzano.
Dario Fo, premio nobel della Letteratura 1997, l'unico premio nobel italiano per la letteratura vivente, doveva tramettere sulla Tv satellitare Atlantide, la sua ultima commedia satirica "Anomalo Bicefalo" imperniata sul conflitto di interessi di Silvio Berlusconi (come è noto, il teatro di Fo è un teatro fortemente politicizzato e legato all'attualità).
Multithematiques ha sospeso la trasmissione dell'opera teatrale di Fo perché minacciata di una richiesta di danni multimilionaria (in euro) da parte degli avvocati di Marcello Dell'Utri, parlamentare di Forza Italia, di cui è stato uno dei fondatori (Dell'Utri è stato a lungo al vertice di Publitalia, la concessionaria di pubblicità di Mediaset, di cui è uno dei maggiori azionisti).
La vicenda si pone come in continuità con altri episodi di censura che hanno riguardato le reti Rai come i casi Santoro, Biagi, Luttazzi e Travaglio, Guzzanti e ultimo, ma non meno grave, la richiesta di danni miliardaria, insieme al licenziamento di 4 ferrovieri che hanno collaborato alla trasmissione, da parte delle Ferrovie dello Stato, nei confronti di Report per un'inchiesta sulla sicurezza ferroviaria.
A questo dobbiamo aggiungere che da anni, già molto prima dell'avvento di Berlusconi al Governo, un comico del valore di Beppe Grillo, che ha anticipato lo scandalo Parmalat nei suoi spettacoli, non appare più sugli schermi pubblici e privati.
Ora Dario Fo non è la prima volta che è colpito dalla censura Tv: già negli anni '60, a causa di una Canzonissima in cui faceva dell'ironia sul Presidente della Repubblica di allora e parlava di infortuni sul lavoro, era stato per molti anni escluso dalle trasmissioni Rai (allora unica Tv in Italia) ma sorprende che a denunciare Fo sia Marcello Dell'Utri, che in Forza Italia è responsabile della Cultura e sostiene, spesso, dalle colonne dei giornali di voler diffondere più libertà e pluralismo nel mondo culturale italiano. Quale libertà, quale pluralismo?
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