La pera di Prepear ricorderebbe troppo la famosa mela morsicata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-08-2020]
Ammonisce un detto popolare di non mischiare (o paragonare) mele e pere, e il senso è ovvio: mele e pere sono frutti diversi, da non considerare uguali.
Non la deve pensare così però Apple, che ha iniziato un contenzioso legale con la Super Healthy Kids, colpevole di voler registrare un marchio che rappresenta in forma stilizzata una pera con una foglia posta in alto a destra e piegata verso il basso.
Tale marchio serve a identificare Prepear (gioco di parole tra pear, pera, e prepare, preparare), un'app nata per facilitare agli utenti la conservazione e la gestione delle proprie ricette.
Ebbene, Apple - il cui marchio, come tutti sapranno, è una mela morsicata - è convinta che la pera di Prepear possa causare confusione negli utenti data la somiglianza tra i due loghi, che il gigante di Cupertino ritiene evidente.
«Il Marchio del richiedente consiste in un frutto dall'aspetto minimalistico con una foglia piegata verso destra, che subito richiama alla mente il famoso Logo Apple e crea una impressione commerciale simile. I Marchi Apple sono così famosi e immediatamente riconoscibili che le somiglianze con il Marchio del richiedente oscurano qualsiasi differenza e portano l'utente casuale a ritenere che il richiedente sia legato o affiliato o supportato da Apple» si legge nel documento compilato da Apple.
Non solo: dato che Prepear «offre beni e servizi identici o notevolmente correlati» a quelli di Apple, e che tali servizi riguardano «software per computer, salute, nutrizione e benessere in generale, e social network», dal punto di vista degli utenti sarebbe verosimile se Apple creasse un'app come Prepear.
Russell e Natalie Monson, i fondatori di Prepear, non hanno pero intenzione di cedere. Il primo ha lanciato la petizione Save the Pear from Apple!, che al momento in cui scriviamo ha quasi raggiunto le 50.000 firme, con la quale conta di far conoscere le difficoltà cui sta andando incontro: la sua piccola realtà - appena cinque dipendenti - chiaramente non ha la forza di sostenere una guerra legale con Apple.
Natalie Monson ha invece preferito agire tramite Instagram, dove spiga che di sentire «l'obbligo morale di opporsi all'azione legale aggressiva condotta da Apple contro le piccole aziende e di combattere per il diritto di mantenere il nostro logo».
«Ci stiamo difendendo contro Apple non solo per mantenere il nostro logo, ma per inviare un messaggio alle grandi aziende tecnologiche: fare i bulli con le piccole aziende ha delle conseguenze».
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