[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-11-2020]
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Il futuro della conoscenza e gli attivisti della conservazione
A questo punto, oltre a trovare il modo di conservare i bit per un lontano futuro, bisogna risolvere i due problemi che si presentano quando i bit che conserviamo sono software.
Il primo è quello di far girare una vecchia applicazione in formato eseguibile su un emulatore; questo risolve il problema del riutilizzo dell'applicazione completa, cosa non futuribile ma che si faceva anche nel passato.
Ricordo perfettamente quando sui nuovissimi Ibm AS400 venivano installati i programmi applicativi; l'AS400 in realtà eseguiva un emulatore del suo predecessore, il System 38, dentro il quale girava un emulatore del suo predecessore, il System 36, dentro il quale girava l'antico (e perfettamente funzionante) programma di contabilità scritto e compilato per il System 36.
Il secondo problema, cioè il riutilizzo del software in formato sorgente per costruire nuove applicazioni, oggi come in un remoto futuro, vuol dire riuscire a riutilizzare un software (una libreria), che risolve un singolo problema, come parte per scrivere una nuova applicazione.
Il progetto Software Heritage, che è una collaborazione accademica internazionale, nata in Francia e con contributi anche italiani, non si interessa direttamente alla conservazione a lungo termine dei codici sorgenti che descrivono i programmi ad alto livello, ma piuttosto alla trasformazione dei codici sorgenti stessi, scritti in forma poco riutilizzabile, in modo che siano più facilmente comprensibili e riutilizzabili.
Questo viene realizzato in maniera volontaria, mettendo a disposizione di quegli sviluppatori che intendono preservare e rendere riutilizzabile il loro software (o un software open source e libero realizzato da altri) la possibilità di farlo eseguendo una serie di passi e di procedure standardizzate messe a punto dai ricercatori del progetto Software Heritage.
In questo modo gli sviluppatori possono trasformare un software "normale", destinato solo a realizzare un'applicazione, in un software facilmente riutilizzabile perché scritto in maniera standardizzata, dotato di Api e di altre particolarità, in modo che possa essere riutilizzato con la massima semplicità come libreria di nuove applicazioni.
Apprezzare pienamente lo scopo del progetto Software Heritage non è così semplice come comprendere quello di The Wayback Machine o di GitHub Archive Program; forse può essere apprezzato in pieno solo da chi abbia passato una vita professionale scrivendo, o anche semplicemente manutenendo, grossi software in ambiente professionale.
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Il sogno del software libero, open source ed eterno
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