A causa della pandemia, le vendite sono tornate ai livelli del 2008.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-12-2020]
Quando iniziarono a diffondersi gli smartphone, e in particolare dopo la presentazione dell'iPhone nel 2007, venne formulata una profezia: in capo a pochi anni, i dispositivi portatili avrebbero soppiantato completamente i Pc per l'uso "domestico".
Certamente - si diceva - i computer sarebbero rimasti per quanti avessero necessità di compiere particolari operazioni o lavori, oppure di utilizzare determinati software non sviluppati per smartphone e tablet.
Per l'utilizzo da parte dell'utente comune - navigazione in Internet, posta elettronica, social network, svago - sarebbe invece stato più che adatto un più semplice e trasportabile telefonino.
I dati di vendita degli scorsi anni sembrano in effetti aver dato ragione, almeno in parte, a questa previsione.
Se nel 2008 sono stati venduti 300 milioni di Pc in tutto il mondo, da allora quel numero non ha fatto che calare, seppur non drasticamente, arrivando a 250 milioni nel 2019.
Senza cambiamenti decisivi, la tendenza avrebbe probabilmente continuato a procedere nello stesso modo.
Nel 2020 è però apparsa la Covid-19 e, con essa, sono spuntate pesanti restrizioni agli spostamenti e la necessità di lavorare e studiare da casa.
Così, come segnala Reuters, tutti all'improvviso si sono trovati nella necessità di dotarsi di un computer personale.
In quelle case in cui c'era fino alla scorsa primavera un solo Pc, da usare a turno, hanno iniziato a moltiplicarsi i computer, poiché tutti dovevano adoperarlo all'incirca negli stessi orari.
L'anno non si è ancora concluso, ma le proiezioni spingono a dire che il 2020 segnerà il ritorno delle vendite di Pc al livello del 2008, con 300 milioni di unità vendute.
Le aziende confermano questa tendenza: gli ordini online sottoposti a Dell sono superiori del 62% nel terzo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2019, e il vicepresidente di Acer per l'America ha commentato che «la filiera produttiva è stata messa sotto pressione come mai prima».
L'intero scenario pare insomma dare ragione a quanti hanno sempre sostenuto che certamente gli smartphone vanno bene per passare il tempo e intervenire in caso d'emergenza e in mobilità ma, per fare un lavoro serio, è sempre necessario un vero Pc.
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