Dal 20 dicembre restano solo le trasmissioni in HD. E da gennaio inizia il passaggio al DVB-T2 con codifica HEVC-10.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-12-2022]
Per chi è abituato a seguire i programmi televisivi, il 20 dicembre 2022 non è una data uguale alle altre: segna infatti lo spegnimento del segnale del "vecchio" digitale terrestre, trasmesso con codifica MPEG-2, per lasciare attivo soltanto il segnale trasmesso in MPEG-4 con codifica H.264.
In altre parole, ciò significa che non saranno più visibili i canali ancora trasmessi in definizione standard - posti, nell'attuale numerazione, dopo il 501 nel caso della RAI e dopo il 104 nel caso di Mediaset - ma soltanto quelli in HD, liberando in tal modo la banda dei 700 MHz (particolarmente usata dalle televisioni locali) che verrà riutilizzata per le reti di telefonia cellulare di quinta generazione.
Poiché il passaggio al è iniziato un paio d'anni fa, la maggior parte degli spettatori molto probabilmente non noterà problemi particolari nel momento in cui avverrà lo switch off, salvo forse la necessità di dover risintonizzare il televisore: decoder e apparecchi televisivi compatibili con lo standard più recente sono in vendita da ormai parecchio tempo, e il loro acquisto è stato agevolato sino allo scorso 12 novembre da bonus messi a disposizione dallo Stato.
Ora tutti i bonus attivati per la transizione sono sospesi, tranne uno: quello organizzato in collaborazione con Poste Italiane e dedicato ai cittadini di almeno 70 anni e che ricevano non più di 20.000 euro di pensione all'anno.
Lo switch off del 20 dicembre è però soltanto il primo passo che porterà all'adozione generalizzata del digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2), che dovrà concludersi entro la fine del prossimo anno.
Il passaggio definitivo al DVB-T2 prevede l'adozione della codifica HEVC Main 10 (H.265), che consente una trasmissione efficiente di contenuti al altissima risoluzione, 4K e 8K; chi ha un televisore messo in vendita dopo il 22 dicembre 2018 dovrebbe essere avere un apparecchio già compatibile con l'ulteriore passaggio che avverrà nel 2023.
Per quanto riguarda la situazione italiana nel suo complesso i dati più recenti, risalenti allo scorso giugno, mostrano che sui 47 milioni di televisore attivi in Italia oltre 30 milioni sono in grado di ricevere il segnale DVB-T2 (perché capaci nativamente o perché abbinati a un decoder); inoltre, secondo il MISE entro fine anno 22 milioni di famiglie (su un totale di 26 milioni) avranno apparecchi adatti a supportare il nuovo standard.
Chi volesse verificare se gli apparecchi in suo possesso siano già adeguati può seguire le indicazioni pubblicate sul sito del MISE, che si possono riassumere in un'operazione molto semplice: visitare il canale 200 e verificare che sia visualizzata la scritta Test HEVC Main10. Se questa è presente, l'apparecchio è compatibile.
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