La IA DoNotPay difenderà in tribunale il suo primo cliente il prossimo febbraio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2023]
Il 2023 è iniziato con una sorta di passione collettiva per le prodezze dell'Intelligenza Artificiale, alimentata dal successo di software avanzati come l'ormai noto ChatGPT, ma sarà il prossimo mese di febbraio a ospitare un banco di prova particolarmente interessante per la IA.
Una di esse, infatti, assumerà il ruolo di "avvocato difensore" in un tribunale americano: da un iPhone ascolterà quanto avverrà nella corte per poi suggerire all'accusato - il quale formalmente si difenderà da solo - che cosa dire in base alle informazioni raccolte e alla propria "esperienza".
Il caso, a dirla tutta, non sarà di altissimo profilo: si tratta di un'udienza di routine per una multa per eccesso di velocità, ma stabilirà comunque un precedente interessante.
La IA in questione - come racconta New Scientist - è quella sviluppata da DoNotPay, «il primo avvocato robot», un'azienda che opera da anni in questo peculiare settore.
Le prime versioni di DoNotPay non erano troppo diverse dai chatbot che si possono incontrare su molti siti nelle vesti di frustranti assistenti: decisamente poco intelligenti e quasi mai capaci di fornire un vero aiuto.
I continui sviluppi hanno però consentito di affinare la IA fino a un livello che - così spera DoNotPay - le consentirà di vincere il contenzioso; in caso contrario, l'azienda pagherà sia la multa che le spese processuali.
Dal punto di vista di Josh Browder, CEO di DoNotPay, l'occasione è importante non soltanto per mostrare i progressi fatti in questi anni, ma anche per migliorare ancora la sua IA: «Stiamo cercando di minimizzare la nostra responsabilità legale» - ha dichiarato - «e non va andrà bene se si metterà a distorcere i fatti o si porrà in modo eccessivamente manipolatorio».
Secondo Browder, «il cuore di tutto è il linguaggio, ed è ciò per cui gli avvocati si fanno pagare centinaia o migliaia di dollari all'ora». DoNotPay intende sostituirli, seppure non completamente, con algoritmi molto meno costosi.
«Ci saranno sempre molti bravi avvocati che magari si affronteranno nella Corte Europea dei Diritti Umani, ma un sacco di avvocati si fanno pagare fin troppo soltanto per copiare dei documenti, e credo che questi finiranno proprio con l'essere rimpiazzati; dovrebbe proprio essere rimpiazzati» conclude Browder.
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