Avrà il compito di aggiornare 800 miliardi di righe di codice scritte nell'anziano linguaggio di programmazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-08-2023]
Secondo una stima dello scorso anno e pubblicata da The Stack, nel mondo attualmente vengono usati, su macchine di produzione, programmi scritti in COBOL per un totale di oltre 800 miliardi di righe di codice.
Anche se ha ormai oltre sessant'anni, il COBOL è e sembrerebbe destinato a rimanere il linguaggio d'elezione per le applicazioni commerciali: dopotutto, il suo nome è un acronimo di Common Business-Oriented Language, ossia linguaggio comune orientato alle applicazioni commerciali.
Se abbiamo scritto «sembrerebbe», usando il condizionale, e non «sembra», è perché la vetustà del COBOL sta diventando un problema: non perché esso non sia più in grado di svolgere i propri compiti, ma perché è sempre più difficile trovare programmatori che lo conoscano.
Peggio ancora - almeno dal punto di vista delle aziende che di quei programmatori hanno bisogno per le operazioni di manutenzione ed espansione delle funzionalità dei software - la rarità degli sviluppatori esperti in COBOL fa sì che questi possano chiedere praticamente qualsiasi cifra, certi che alla fine i datori di lavoro cederanno.
Pertanto, non sono poche le aziende che vorrebbero tradurre l'intera base di codice su cui si appoggiano in un linguaggio di programmazione più moderno, conosciuto e, di conseguenza, economico.
Va da sé che tradurre 800 miliardi di linee di codice da un linguaggio di programmazione a un altro non è certo una passeggiata, ma un aiuto nell'operazione arriva ora dalle promesse di IBM e della sua intelligenza artificiale Watsonx Code Assistant for Z.
Watsonx è una IA generativa come possono esserlo ChatGPT o Stable Diffusion, ma è specializzato nel fornire soluzioni per i mainframe IBM Z e, in particolare, pare essere adattissimo a trasformare il codice COBOL in codice Java.
Watsonx diventerebbe quindi un alleato dei programmatori addetti alla migrazione, indicando il codice che maggiormente ha bisogno di essere modernizzato e producendo codice Java scritto secondo il paradigma della programmazione a oggetti ma in grado di operare con i servizi che ancora non sono stati "tradotti" e sono ancora realizzati in COBOL.
Se tutto andrà come previsto, la IA di IBM debutterà nell'ultimo trimestre di quest'anno e, successivamente, vedrà ampliarsi il proprio raggio di azione: poiché, come ha dichiarato con un certo orgoglio il gigante di Armonk, Watsonx è stato addestrato su 115 linguaggi di programmazione, in futuro sarà in grado di estendere le proprie abilità ben al di là della sola accoppiata COBOL/Java.
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