Prometteva di proteggere la privacy, e invece rivendeva le abitudini di navigazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-02-2024]
Per la maggior parte degli utenti, il nome di Avast è associato a una soluzione antivirus gratuita che negli anni si è guadagnata la fama di essere piuttosto affidabile e ha perciò ottenuto una certa popolarità.
L'americana FTC (Federal Trade Commission), tra i cui scopi c'è la tutela dei consumatori, ha però appena inflitto ad Avast (che dal 2021 è parte di NortonLifeLock) una multa di 16,5 milioni di dollari per aver abusato dei dati degli utenti.
Dal 2014 al 2020, infatti, tramite il software antivirus e le estensioni per browser, Avast avrebbe raccolto informazioni sulle abitudini di navigazione dei suoi utenti, ottenendo un profilo molto preciso comprendente dati riguardanti la salute, le credenze religiose, le tendenze politiche, la situazione finanziaria e altro ancora.
Questi dati, oltre a essere conservati senza limite di scadenza, sarebbero poi stati venduti a oltre 100 aziende terze - l'elenco della FTC comprende nomi come Google, Yep, Microsoft, Home Depot, Pepsi, McKinsey - senza che gli utenti lo sapessero, ricavando milioni di dollari.
«Avast prometteva agli utenti che i suoi prodotti avrebbero protetto la riservatezza dei loro dati di navigazione, ma in realtà si è comportata in modo opposto» ha dichiarato Samuel Levine, direttore del Bureau of Consumer Protection della FTC.
Avast, che ha 430 milioni di utenti attivi nel mondo, ha risposto alle affermazioni dell'ente governativo statunitense rifiutando le accuse mosse.
«Mentre siamo in disaccordo con le accuse mosse dalla FTC e con l'interpretazione dei fatti avanzata, siamo lieti di poter risolvere la questione e non vediamo l'ora di continuare a servire i nostri milioni di clienti in tutto il mondo» si legge in una comunicazione ufficiale.
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Avast ha fatto la spia, dice la FTC
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