Il processore di Google per i datacenter

Axion è basato su architettura ARM e particolarmente adatto ai servizi di cloud computing.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-04-2024]

google axion chip arm datacenter
Immagine generata con DiffusionArt.

I tempi in cui Google era soltanto un motore di ricerca sono decisamente molto lontani: Alphabet - la holding cui fa capo Google - ha una molteplicità di interessi che ora si estendono anche alla progettazione di chip per il cloud computing.

Durante l'evento Cloud Next 2024, infatti, Google ha annunciato Axion, la propria prima CPU basata su architettura ARM creata appositamente per i datacenter.

Axion - sostiene Google - è più veloce del 30% rispetto ad altri processori ARM "generici" (ossia non specificamente progettati per i server che offrono servizi di cloud computing) e del 50% rispetto alle soluzioni basate su architettura x86.

Rispetto a queste ultime, inoltre, Axion sarebbe anche il 60% più efficiente, come dimostrano i servizi presso i quali è già impiegato, quali Google Earth Engine e BigTable.

Anche se non affermato ufficialmente, Google con quest'annuncio sembra voler fare concorrenza diretta ad Amazon e ai suoi Amazon Web Services, che adoperano per lo più proprio processori con architettura ARM, i Graviton.

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Commenti all'articolo (4)

Possibile anche se le fonderie dei wafer sono ancora più meno tutte in siti potenzialmente alquanto critici in termini di gestione del rischio di approvvigionamento...
16-4-2024 18:39

Più che concorrenza ad Amazon mi sembra un ritorno all'integrazione verticale quando le grandi ditte, come IBM, DEC, HP, CDC poi Datapoint, Farchild, TI, Honeywell facevano tutto in casa, computer, semiconduttori, software, poi con la globalizzazione c'è stata la suddivisione dei compiti del lavoro, ma nel allegro mondo contemporaneo ... Leggi tutto
14-4-2024 18:50

In effetti pareva strano che Google/Alphabet non entrasse anche in questo settore...
13-4-2024 14:30

Chissà come finirà tra questi giganti informatici la battaglia per vendere pubblicità ed incantare/imbrogliare le carte e la gente!?!!
11-4-2024 13:20

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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