Con tutta la buona volontà, un programma per l'elaborazione di testi non è un software di desktop publishing.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-03-2025]
Microsoft non deve avere molta familiarità con i suoi stessi software, se si considerano i suggerimenti che avanza.
Un recente aggiornamento della pagina di supporto a Microsoft Publisher - il software di desktop publishing incluso in Office - l'azienda ha infatti ricordato che il supporto a questo programma cesserà il 1 ottobre 2026, ma ha anche proposto delle alternative non esattamente equivalenti.
Tra un anno e mezzo circa, chi attualmente usa Publisher come parte del proprio abbonamento a Microsoft 365 semplicemente non potrà più adoperare il programma, che cesserà definitivamente di funzionare.
Pertanto, che cosa suggerisce Microsoft in sostituzione? Word, PowerPoint e Designer, il generatore online basato su IA.
Il problema è che nessuno dei tre è pensato per replicare esattamente le funzioni di Publisher. Word per esempio mette a disposizione certe funzioni per l'impaginazione dei contenuti; ma tutti coloro che abbiano provato a usarle sapranno che le varie parti del documento, organizzate in questo modo, stanno in un equilibrio delicatissimo: basta muovere un elemento perché tutto il resto si risistemi in combinazioni improbabili.
PowerPoint è pensato per le presentazioni, e fa bene il suo lavoro; è un po' meno adatto a creare un opuscolo, o un libretto, o un volantino. Designer è forse più "creativo", ma anche più limitato.
Insomma, la realtà è che Microsoft non offre un vero sostituito a Publisher, e ha deciso che il settore non le interessa. Chi abbia bisogno di funzionalità di desktop publishing farà bene quindi a utilizzare i mesi che restano guardandosi intorno, verso soluzioni a pagamento come Adobe InDesign, Quark Xpress o Affinity Publisher, o gratuite e open source come Scribus.
In alternativa, se avete una versione "perpetua" di Office, non legata quindi a Microsoft 365, potete continuare a usare Publisher poiché questa non sarà disattivata, pur sapendo che i file .pub saranno in futuro sempre meno diffusi.
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