L'euro digitale arriverà nel 2029: massima attenzione alla privacy e ai pagamenti offline

La BCE ha annunciato l'avvio della fase di sviluppo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-10-2025]

euro digitale 2029
Immagine: BCE

La Banca Centrale Europea ha annunciato il passaggio alla fase di sviluppo del progetto euro digitale, dopo aver completato con successo la fase preparatoria avviata nel novembre 2023. La decisione presa dal Consiglio direttivo durante una riunione a Firenze risponde alla richiesta dei leader europei - espressa al Vertice del Consiglio Europeo di ottobre - di accelerare i progressi verso una moneta unica adattata all'era digitale.

L'euro digitale non è una criptovaluta né un sostituto del contante fisico, ma un mezzo di pagamento elettronico emesso direttamente dall'Eurosistema - composto dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dell'area euro - per garantire un'alternativa pubblica e gratuita ai sistemi privati dominati da operatori extraeuropei come Visa, Mastercard o Apple Pay. L'obiettivo dichiarato è preservare la sovranità monetaria, la privacy dei cittadini e la resilienza dei pagamenti, promuovendo al contempo l'innovazione nel settore.

Il cronoprogramma delineato dalla BCE prevede che i test pilota e le operazioni iniziali possano partire dalla metà del 2027, se il regolamento europeo sull'euro digitale sarà adottato dai co-legislatori nel 2026. A quel punto l'intero Eurosistema secondo fonti interne dovrebbe essere pronto per una possibile prima emissione nel corso del 2029, con una finestra indicativa tra la primavera e l'estate. Più accelerata rispetto ai piani iniziali che legavano la fase di sviluppo all'approvazione normativa, questa tempistica riflette l'urgenza di non perdere terreno nella corsa globale alle valute digitali centrali (CBDC).

Negli Stati Uniti l'amministrazione Trump ha vietato lo sviluppo di CBDC pubbliche temendo rischi di sorveglianza; l'Europa invece opta per un approccio complementare al contante, enfatizzando l'inclusività e la neutralità tecnologica. Dal punto di vista tecnico, la nuova fase si concentrerà su tre pilastri: la preparazione infrastrutturale, con lo sviluppo del sistema e i pilot per validare funzionalità base; il coinvolgimento del mercato (coinvolgendo fornitori, banche, commercianti e consumatori); e il supporto al processo legislativo, per finalizzare il quadro normativo.

I fornitori selezionati sono tutti con sede e controllo nello Spazio Economico Europeo e dovranno garantire autonomia strategica, evitando dipendenze da entità extra-UE. L'euro digitale sarà accessibile tramite interfacce quali app o card fisiche fornite dalle banche, con pagamenti istantanei gratuiti per utenti e esercenti e senza costi di transazione come per le banconote. Un aspetto chiave è la funzionalità offline: simile al contante fisico, permetterà transazioni senza connessione Internet - essenziale per zone remote o emergenze - riducendo il divario digitale e assicurando continuità in tutti i contesti.

I costi stimati per lo sviluppo fino alla prima emissione ammontano a circa 1,3 miliardi di euro, con spese operative annuali successive intorno ai 320 milioni. A questi si aggiungono oneri per le banche: tra 4 e 6 miliardi di euro complessivi per integrare i wallet digitali nei loro servizi, come calcolato dalla BCE su dati forniti dagli istituti. La privacy è ritenuta un pilastro irrinunciabile: l'euro digitale - dichiara la UE - proteggerà i dati personali, limitando la tracciabilità a quanto necessario per prevenire frodi; includerà meccanismi per utenti vulnerabili, come interfacce intuitive per anziani o persone con bassa alfabetizzazione digitale. Ricerche condotte dalla BCE indicano un certo interesse: il 66% degli intervistati in un campione europeo ha espresso volontà di provarlo, mentre i piccoli commercianti apprezzano la potenziale riduzione dei costi transazionali.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha descritto l'iniziativa come un modo per «rendere la forma più tangibile dell'euro - il contante - pronta per il futuro, ridisegnando e modernizzando le nostre banconote e preparandoci all'emissione del contante digitale». Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo responsabile dei pagamenti, ha aggiunto: «Non si tratta soltanto di un progetto tecnico, ma di uno sforzo collettivo per adeguare il sistema monetario europeo alle esigenze future. Un euro digitale assicurerà che i cittadini godano dei vantaggi del contante anche nell'era digitale, rafforzerà la resilienza del panorama europeo dei pagamenti, ridurrà i costi per i commercianti e creerà una piattaforma in cui le imprese private possano innovare, espandersi e competere». Per gli utenti l'invito è seguire gli aggiornamenti sul sito ufficiale.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 7)

{Sergio}
Le imposizioni di questa Europa non i piacciono affatto e comunque certe decisioni dovrebbero essere sottoposte a referendum.
5-11-2025 10:22

In europa siamo 745 milioni. Quindi circa 1.75€ a testa per lo sviluppo e poco più di 40 centesimi l'anno a regime. Solo in commissioni per le cc paghiamo miliardi ogni anno a Visa e Mastercard. A me non pare un brutto affare ma sono curioso di capire come si svolgerà la vicenda. By(t)e Leggi tutto
3-11-2025 12:41

{Marco S.}
La Cina ha fatto talmente scuola che tutti i governi, anche quelli che la criticano per la restrizione dei diritti democratici dei cittadini, la stanno imitando e un po' invidiano i risultati che ha raggiunto. Anche se l'E-Euro non sarà un crypto poco cambia rispetto alla possibilità di controllo sociale che... Leggi tutto
3-11-2025 09:02

{whofi}
La Cina è vicina, e fa scuola in tutto il mondo. L'europa (i suoi dirigenti) ha già manifestato tendenze al tecnocontrollo, ultimo l'ennesimo tentativo echelonistico di spiare mail, sms e social, in compagnia delle sorelle anglosassoni e sicuramente cinesi, che spiano anche le telefonate. Ma questa compagnia non... Leggi tutto
1-11-2025 12:40

Questa è un'osservazione piuttosto semplicistica. Tutto costa, anche stampare e coniare valuta, e quel costo già lo paga il contribuente. Dovremmo opporci sulla base del fatto che ci saranno impatti economici sulla gente? Posso capire altri generi di riserve, ma dire che se qualcosa genera entropia allora è sbagliato farlo è come dire... Leggi tutto
1-11-2025 09:59

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