Tra i lavoratori di Wind cresce la preoccupazione per possibili tagli agli organici, dopo la vendita agli egiziani di Orascom, ma tra i principali azionisti del gruppo mediorientale c'è l'Autorità Nazionale della Palestina.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-04-2005]
Dopo la notizia che l'Enel vuole cedere la maggioranza del gestore telefonico Wind agli egiziani del gruppo Orascom, sta crescendo la preoccupazione tra i lavoratori di questa azienda che ha appena concluso una ristruttarazione che ha portato alla chiusura e all'accentramento di sedi, con conseguente mobilità del personale, al blocco delle assunzioni e alla non conferma di numerose assunzioni a termine.
I sindacati di categoria, dichiarandosi delusi per questo disimpegno del Governo italiano e dell'Enel dalle Tlc, chiedono il centro direttivo di Wind, le sue strategie e le decisioni sugli investimenti, rimangano in Italia e che olre a mantenere gli attuali livelli occupazioni, vengano date chiare garanzie che non si procederà alla chiusura di altre sedi e centri di lavoro e sia presentato presto un piano industriale che faccia chiarezza sul futuro di Wind. Si teme soprattutto per il futuro della telefonia fissa di Wind (ex Infostrada) perché, mentre la divisione di telefonia mobile è in attivo, la telefonia fissa ha un forte passivo, che continua a crescere e continua a perdere abbonati che tornano a Telecom Italia o vanno ad altri gestori.
Il centro di Ivrea, già quartiere generale di Infostrada, quando nacque da Olivetti-Omnitel, impiega 800 dipendenti, di cui 600 nella telefonia fissa; sindacati e amministrazioni locali, che hanno già assistito impotenti alla lunga agonia e morte dell'informatica dell'Olivetti, temono una nuova irreversibile crisi occupazionale.
Tutti conoscono la simpatia e la solidarietà che da sempre gli italiani (e soprattutto il movimento sindacale e la sinistra) hanno manifestato per Arafat e la causa palestinese, anche con forti aiuti economici nei momenti bui della resistenza palestinese. Questo legame di simpatia e amicizia servirà oggi perché i lavoratori italiani di Wind non vengano licenziati?
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