Il WiFi riprende quota

Il Nuovo Galles del Sud rilancia la banda larga economica, affidabile, condivisa, non soggetta a costose licenze e a basso impatto. Spazi enormi anche da noi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-11-2006]

Antenne sui tetti

Il governo del Nuovo Galles del Sud, in Australia, progetta la "copertura globale" in banda larga gratuita del proprio territorio, questa volta utilizzando Wi-Fi. Lo ha rivelato il primo ministro, Morris Iemma, precisando che il progetto riguarderà almeno le città di Sydney, Parramatta, Penrith, Liverpool, Newcastle, Wollongong e Gosford. Sono previsti tre anni circa, e il servizio dovrebbe essere gratuito.

"Fornire Sydney, una delle più grandi città del mondo, di banda larga accessibile a tutti," sostiene Iemma, "è un dovere. Ci aspettiamo da questo investimento un incremento del turismo e di nuovi business legati all'infrastruttura". Il governo cerca partner commerciali in grado di costruire, gestire e mantenere la propria rete, proponendosi come mediatore tra società civile, istituzioni e aziende fornitrici del servizio.

Non è tanto l'ennesima rete municipale a fare notizia, quanto la tecnologia scelta. Liberalizzato in Italia lo scorso anno, per favorire la riduzione del digital divide nostrano, il Wi-Fi è stato in quest'ultimo anno snobbato dai media nazionali e internazionali.

All'indomani del decreto Landolfi, si era scatenato l'interesse verso i piccoli WISP (Wireless Internet Service Provider), incaricati dal parlamento di colmare il divario digitale, visto che da Telecom e fratelli non ci si poteve aspettare niente del genere.

Esaurita questa brevissima fase, sono cominciati a fioccare vari annunci da parte di varie municipalità, che progettavano reti civiche wireless. Ma sul caro vecchio WiFi, nemmeno una riga di agenzia.

I nuovo progetti, in generale, nascono all'insegna di tecnologie più costose, fighette, magari più ricche di prestazioni, ma anche dannatamente proprietarie (come l'UMTS o il Wireless Local Loop), oppure non ancora mature e interoperabili, come il WiMax.

I grandi media pubblicizzano solo quello che l'industria vuole. Sul WiFi liberalizzato c'è ben poco da guadagnare. Il piccolo municipio montano, che già sputa sangue per cacciare qualche migliaio di euro per l'infrastruttura, non ha le conoscenze giuste, né denari da investire in comunicazione. Questi umili artigiani del wireless lavorano nell'ombra, e spesso ne sono ben lieti.

Il WiFi si impone come standard maturo, affidabile, scalabile. L'innovazione, lontano dai grandi capitali e dai grandi mezzi d'informazione, fa passi da gigante. Ne è un esempio il numero crescente di reti mesh/WiFi, disseminate in giro per il mondo, in numero e proporzioni sempre meno sperimentali.

Una rete mesh è un insieme di apparati collaborativi. In pratica, ogni utente è un router della rete che reinstrada/manda/riceve pacchetti. È il principio della condivisione delle risorse applicato alla rete.

"Per coprire un area con WiFi, nella modalità classica, occorre disseminarla di ripetitori," sostiene Giuseppe Marocchio, tecnico presso un WISP, "questo comporta, quando gli apparati sono molti, un aumento esponenziale di costi, manutenzione e problemi di affidabilità. Per questo abbiamo pensato di adottare il mesh: i risultati sono sorprendenti".

Installare reti di questo tipo è tutt'altro che facile: le macchine adatte non sono facilmente reperibili. Molto meglio utilizzare access point convenzionali e cambiare il firmware, utilizzando software libero. Questo è il modo di fare innovazione da parte dei piccoli WISP.

Liberalizzazione, piccole aziende sparse per il territorio, approccio hacker. Forse, il digital divide si sconfigge così.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

Ciao Maroc, e ciao a tutti. Ho trovato questo interessante post di Silvia nel Forum Wireless. E' datato 11 ottobre 2006. Se non ho preso un abbaglio si parla proprio della tecnologia Hiperlan, e di un suo utilizzo in alcune province venete. Leggi tutto
2-12-2006 02:27

Purtroppo stiamo in Italia, se le soluzioni che si adottano sono semplici e poco costose non vanno bene...
1-12-2006 18:20

hiperLAN, uno standard dimenticato Leggi tutto
1-12-2006 18:17

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Il gadget del momento è lo smart watch. Si indossa al polso come un orologio tradizionale ma consente di telefonare, mandare Sms, accedere al web, leggere l'email, postare su Twitter o Facebook, ascoltare la musica. Ne acquisteresti uno?
Sì, per leggere l'email / gli Sms / Facebook / Twitter o per ascoltare la musica senza dover utilizzare il telefonino.
No. Ho già uno smart watch: è il mio telefonino. Non sono interessato a un altro accessorio.
No. Non mi interessa leggere l'email o accedere al web dall'orologio. Preferisco che orologio e telefono siano separati.
No. E' una cavolata.
Non saprei.

Mostra i risultati (3028 voti)
Aprile 2024
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
WhatsApp e Messenger aprono agli altri servizi di chat
Permainformatica
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 20 aprile


web metrics