Molte volte su Zeus News sono apparsi commenti e lamentele circa i costi elevati e la qualità scadente dei servizi del nostro principale fornitore di connessione, Telecom Italia. Altrettanto spesso si è fatto riferimento alla situazione d'oltralpe, che vede gli utenti privilegiati in termini di tariffe, velocità e ampiezza di banda; il nostro Paese invece si piazzerebbe solo al quindicesimo posto in termini generali di informatizzazione.

Certo la Telecom nostrana, complice i governi che si sono succeduti nelle ultime legislature, ha avuto la sua parte di colpe; ma scopriamo adesso che la consorella francese non è stata da meno: tramite l'associata Wanadoo, che appare da tempo sotto il marchio Orange, è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea a 10 e rotti milioni di ammenda per concorrenza sleale, e per di più in un momento delicatissimo dell'espansione sui mercati della tecnologia Adsl.

Wanadoo avrebbe praticato negli anni 2001-2002 tariffe inferiori ai costi, distorcendo la concorrenza, passando dal 46% al 72% del mercato dell'Adsl.

France Telecom replica alla condanna chiedendo che questa lotta alle posizioni dominanti degli operatori storici si applichi anche a mercati come la Spagna e l'Olanda; la Germania, secondo i francesi, rimarrebbe invece tuttora un mercato chiuso alla concorrenza.

A leggerla, sembrerebbe un storia tutta italiana, ultimo miglio compreso. Anzi, no, perché almeno in Francia i clienti Telecom potevano dirsi soddisfatti del servizio, mentre noi abbiamo avuto tutto il contrario: il danno e pure la beffa.