Quanti pinguini ci vogliono per spegnere dieci candeline?

E così Linux compie dieci anni. Risale infatti proprio al 25 agosto 1991 il messaggio originale di Linus Torvalds, nel newsgroup comp.os.minix, in cui chiedeva se qualcuno era interessato a collaborare allo sviluppo di un piccolo sistema operativo libero e gratuito.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-08-2001]

Oggi secondo ZDNET Linux è un fenomeno mondiale, con il 27 per cento del mercato dei server (i computer che fanno funzionare Internet e le reti locali), contro il 41 per cento di Microsoft. Non male, per un prodotto che non costa nulla e non ha un proprietario.

E nonostante tutti i soldi spesi da società come Apple, BeOS, IBM e soci, Linux resta l'unica alternativa credibile alla posizione di sostanziale monopolio detenuta da Windows nel settore dei sistemi operativi per personal computer.

Passati questi primi dieci anni, dove andrà Linux nei prossimi dieci? Ho un paio di idee in proposito. Sono un po' sovversive, ma questa non è una novità.

Per cominciare, credo che Linux non prenderà mai il posto di Windows. E francamente non vedo perché debba farlo. Linux è una soluzione magnifica per amministratori di rete e per appassionati del computer: gente che usa il PC come forma d'arte (o di lavoro) fine a se stessa e che si diverte a scoprire e capire come funziona il proprio computer. Ma la maggior parte della gente che usa il PC non ha questi interessi: usa il PC per fare qualcosa (lavorare, studiare, chattare), e degli intimi segreti del funzionamento del computer gliene frega poco e niente.

Pensateci un attimo: se vedeste qualcuno che si appassiona al funzionamento della lavatrice, non lo considerereste un po' anormale? Gli unici che si appassionano a queste cose sono i progettisti di lavatrici e i riparatori delle medesime: tecnici, insomma. Il cittadino medio usa la lavatrice, senza interessarsi al suo funzionamento: pretende semplicemente che la lavatrice faccia quello per cui è progettata. Lavare e non rompere.

E allora perché i computer devono essere diversi? Agli utenti normali (e noi smanettoni -- ammettiamolo -- non siamo 'normalì ;-)) interessa semplicemente avere una macchina che consenta loro di giocare, scrivere la tesi, fare la contabilità, collegarsi in modo sicuro a Internet, eccetera. Ed è per questo che tanti si lamentano che il computer è una fregatura: richiede troppa manutenzione, è insicuro, instabile e inaffidabile.

Qui sta l'errore fondamentale. Si è cercato di imporre il computer nelle case dando l'illusione che non richiedesse alcuna manutenzione. Di conseguenza, la maggior parte degli utenti non fa un backup, non installa un firewall e non aggiorna il proprio antivirus: non per pigrizia, ma perché sono operazioni lunghe e complesse. Spesso non sa neppure dell'esistenza di queste operazioni.

Gli utenti, quindi, sono abbandonati a se stessi. Da qui nasce il diffuso risentimento verso l'informatica. E paradossalmente, qui sta l'appiglio che potrebbe essere la strada di Linux per i prossimi anni.

Leggi la seconda parte

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Paolo Attivissimo

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