L'Europarlamento rimanda a settembre l'esame del "Pacchetto Telecom" mentre la Francia precorre i tempi e si atterrà senza ulteriori indugi alle "norme Hadopi".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2008]
Davanti ai ministri europei della Cultura e degli audiovisivi riuniti a Versailles a inizio settimana, Christine Albanel, titolare francese per la cultura, in qualità di padrona di casa ha intrattenuto a lungo i colleghi sul tema della pirateria informatica e sui danni conseguenti sia d'immagine che - soprattutto - in termini monetari.
Aggressiva cinquantenne, la Albanel vanta un curriculum di tutto rispetto: giovanissima addetto stampa della Segreteria generale alla Presidenza della Repubblica, è passata indenne attraverso l'avvicendamento dei capi di stato per ottenere infine da Sarkozy la carica di ministro dopo essere stata sempre al centro della stanza dei bottoni.
Dando ulteriore prova di quella prepotente fermezza che le ha permesso di scalare le posizioni amministrative e politiche, e nonostante l'aperto dissenso dei fornitori d'accesso, ha avuto il coraggio di ammonire i congressisti sull'estrema importanza della lotta alla pirateria online dandone per scontato l'assenso e la condivisione d'intenti.
A dire il vero e volendo prescindere dalle opinioni, occorre dire che la Albanel in teoria potrebbe anche avere un interesse personale alla tutela del diritto d'autore, essendo - tra l'altro - responsabile di aver prodotto e messo in scena tre o quattro opere teatrali durante il suo incarico di Direttore di informazione e comunicazione presso il municipio di Parigi.
Ma l'approccio culturale della ministra non si è certo limitato al teatro, poiché successivamente ha dato alle stampe anche un romanzo, partorito tra una riunione e l'altra avendo le funzioni di "direttrice aggiunta" del Sindaco, fino ad ottenere il prestigioso incarico di presidente del Museo dei Versailles, Ente pubblico d'importanza culturale mondiale.
Nel mirino, in particolare, c'è l'industria delle telecomunicazioni, vista evidentemente come un cane da tenere col guinzaglio corto unitamente agli utenti. "Al riguardo ci siamo accordati(!) per sottolineare il bisogno d'informazione e di educazione dei cybernauti" ha sottolineato l'ineffabile Albanel, "e gli operatori di telecomunicazioni dovranno assumere un ruolo attivo sensibilizzando e informando costantemente gli abbonati".
E' appena il caso di ricordare che in Francia il progetto di legge Hadopi (Haute autorité pour la diffusion des œuvres et la protection des droits sur Internet) voluto da Sarkozy e in corso di emanazione prevede lo scanning da parte dei fornitori d'accesso sui collegamenti internet degli utenti e una sanzione, per i recidivi del download illegale, che va dalla sospensione temporanea dell'accesso sino al completo isolamento con interdizione di attivare un altro accesso all'internet.
Ovviamente i provider, lungi dall'aver concordato un'azione comune col governo, si oppongono alla normativa temendo la fuga degli abbonati al collegamento ad alta velocità: ma sul punto la Albanel ha sfumato il discorso: "Le modifiche ovviamente non dovranno portare ad un aggravio significativo dei costi" senza tuttavia spiegare come.
Per quanto attiene i partner europei, la questione per ora è rimandata al 22 settembre, quando cioè si discuterà il "pacchetto Telecom"; tuttavia se il buon giorno si vede dal mattino, pare indubbio che ancora una volta l'interesse delle major andrà a prevaricare sulla diffusione della cultura; se poco o tanto, si vedrà.
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