Un bassissimo dosaggio di un composto simile al Thc permetterebbe di recuperare le facoltà mnemoniche perse con l'età.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-01-2009]
L'Alzheimer si tiene sotto controllo con la marijuana o, almeno, con piccole dosi di un composto simile al Thc, che della marijuana è l'ingrediente psicoattivo.
Gary Wenk e Yannick Marchalant, della Ohio State University, hanno sperimentato con successo la somministrazione di piccole quantità del composto a ratti in età avanzata, riuscendo a ridurre i livelli di infiammazione e a contrastare la morte delle cellule cerebrali.
I ratti trattati in questo modo hanno mostrato maggiori capacità di memoria rispetto a quelli cui non era stato somministrato nulla.
È infatti la prima volta che si ottengono effetti positivi su cervelli anziani; finora si era solo scoperto che alcune sostanze, assunte in età giovanile, hanno un ruolo positivo nella prevenzione dell'Alzheimer, ma non si sapeva come intervenire su un cervello già compromesso.
Marchalant sottolinea che le quantità utilizzate sono veramente minime, "ben al di sotto del livello di psicoattività" e che un'assunzione eccessiva porta - com'è ormai noto - all'effetto opposto, ossia al degradarsi delle facoltà mnemoniche.
La strada che potrebbe portare alla creazione di un farmaco in grado di impedire l'insorgere dell'Alzheimer o di curare a qualche livello la demenza senile è ancora lunga
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