Le modifiche introdotte al testo del "Pacchetto Telecom" da parte del Consiglio Europeo faranno slittare all'autunno una normativa comunitaria con grande gioia delle major dell'intrattenimento, che intanto beneficeranno del testo in via di approvazione in Francia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-05-2009]
Non sembra condivisibile la soddisfazione di quanti hanno visto una disfatta delle tesi protezionistiche delle major nella conferma di un principio di libertà costituzionale garantita dall'ordinamento giudiziario da poco riaffermato dalla Commissione Europea; e per tutta una serie di motivi.
Innanzi tutto non è detto che l'escamotage ideato dagli azzeccagarbugli di Strasburgo avrà le auspicate ripercussioni in Francia, considerato lo sciovinismo ivi imperante a tutti i livelli e che è un po' il carattere distintivo nazionale; inoltre l'aver rimandato qualsiasi decisione al dopoelezioni è sintomatico di un'impotenza funzionale degli organismi comunitari in sede sia politica che legislativa.
Infatti mesi e mesi di contatti e di pour parler tra Consiglio, Parlamento e Commissione hanno partorito un topino che momentaneamente potrebbe essere parcheggiato nell'incubatrice del "Comitato di Conciliazione"; organismo che per altro funziona benissimo quando non ci sono in ballo interessi economici che non sono esclusivamente in mano ai politici o che in qualche modo sono in grado di accattivarsi il benevolo interessamento di molti tra i politicanti. professionali.
Non che gli interessi in gioco in quei settori siano inferiori; ma siccome si tratta di "settori strategici" per le nazioni interessate, le procedure sono estremamente verificabili e controllabili e gli eventuali accordi sottobanco sono estremamente difficili da realizzare.
Perciò è improbabile che il prossimo Consiglio delle TLC, in scadenza di mandato, ratifichi un testo promosso del Comitato di Conciliazione e recante un compromesso che in definitiva ha poco a che fare con la riforma delle telecomunicazioni mentre ha piuttosto la valenza di una norma redatta a uso esclusivo di pochi e ben individuati beneficiari e ficcata per forza in un contesto che non gli è proprio.
Il punto è stato ribadito dai relatori, che evidentemente non ci stanno a passare alla storia con gli artefici di un minestrone normativo che ha suscitato e continua a suscitare tante polemiche e contrasti; mentre è presumibile che nelle more la Fancia adotterà la Hadopi all'insegna del "noi tireremo dritto", chi patirà le conseguenza degli indugi saranno i fornitori di accesso, che non conosceranno fino all'autunno se e come investire nelle reti di nuova generazione né se dovranno o no rivedere contratti e tariffazione per le reti di cui sono oggi concessionari.
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