Pubblicato in fretta e furia il decreto che obbliga i provider a inviare le email di diffida agli utenti che scaricano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-10-2010]
Per gli ISP che non vogliono inviare le diffide agli utenti ora è prevista un'ammenda retroattiva di 1.500 euro per ogni avviso non recapitato: è questo il ricatto implicito nella normativa di applicazione dell'Hadopi 2 e indirizzato specialmente a Free, il più importante fornitore di connessione a Internet che finora non si è adeguato ai desideri dell'Eliseo e dei suoi protetti.
Il ricatto diventa ancora più diretto quando si minaccia di escludere gli inadempienti dal risarcimento per il servizio prestato, previsto dalla normativa e in discussione in questi giorni.
La misura di quanto Sarkozy e i suoi ministri siano in balìa delle major dell'intrattenimento si evince dalla voluta inosservanza della Direttiva 98/48/CE che obbliga gli stati membri alla preventiva notifica alla Commissione di ogni misura che abbia rilevanza penale e abbia a che fare con le telecomunicazioni.
L'epitaffio sul diritto degli utenti alla privacy è ben riassunto dal commento di Eric Walter, segretario generale dell'Alta Autorità il quale, a proposito delle discussioni in corso, stima che "a parte qualche aggiustatina, tutto ciò non durerà ancora a lungo".
Resta da vedere quanto ci metterà il boccone avvelenato a diffondersi a livello mondiale o, quanto meno, europeo e nordamericano.
Infatti RIAA, BSA e altre organizzazioni che rappresentano il variegato mondo del copyright già vanno in brodo di giuggiole in vista dell'ormai prossima pubblicazione dell'ultimo verbale di riunione dell'ACTA.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|