[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-11-2025]

La casa d'aste Christie's ha annunciato l'imminente vendita all'asta del contratto originale di partnership che ha dato formalmente vita alla Apple Computer Company il 1 aprile 1976. Il documento, un lotto unico di tre pagine firmato da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, è stimato tra i 2 e i 4 milioni di dollari; l'evento è programmato per il 23 gennaio 2026 nell'ambito della serie We the People: America at 250. Questo pezzo collezionistico, che include anche gli atti notarili del recesso di Wayne dalla società, rappresenta uno dei più significativi reperti storici legati alla nascita di una delle aziende più influenti del settore tecnologico.
Il contratto delineava le quote iniziali della partnership: 45% ciascuno per Jobs e Wozniak, e 10% per Wayne, che aveva contribuito con la sua esperienza legale e finanziaria per strutturare l'accordo. Wayne, all'epoca impiegato all'Atari e amico di Jobs, aveva inizialmente accettato di unirsi ai due giovani ingegneri ma solo dodici giorni dopo, il 12 aprile 1976, decise di ritirarsi a causa delle preoccupazioni sui rischi finanziari personali. Ricevette in cambio 800 dollari per la cessione della sua quota, un importo che oggi equivarrebbe a centinaia di miliardi di dollari in base alla capitalizzazione di mercato di Apple, stimata intorno ai 3,5 bilioni di dollari.
La storia di questi documenti è segnata da una serie di passaggi di proprietà che ne hanno accentuato il valore simbolico. Nei primi anni Novanta, Wayne vendette la sua copia personale del contratto per 500 dollari a un collezionista privato. Nel 2011, il pacchetto completo - inclusi il contratto fondativo e gli atti di recesso - fu battuto all'asta da Sotheby's per 1,594,500 dollari, record per un manoscritto legato alla storia aziendale americana. L'acquirente anonimo lo ha detenuto per oltre un decennio, contribuendo alla sua rivalutazione in un mercato collezionistico che ha visto crescere l'interesse per gli artefatti della Silicon Valley, specialmente dopo la scomparsa di Jobs nel 2011 e la pubblicazione della sua biografia autorizzata.
Christie's descrive il lotto come una «testimonianza tangibile dell'audacia e della visione che ha rivoluzionato l'informatica personale», enfatizzando come il documento catturi l'essenza di un momento unico: la transizione da un garage di Los Altos a quello che sarebbe diventato un impero globale. L'asta fa parte di una collezione più ampia che celebra i 250 anni della Dichiarazione d'Indipendenza americana, posizionando il contratto Apple accanto ad altri pezzi storici come lettere di Abraham Lincoln o mappe coloniali. Esperti di Christie's, tra cui Colin P. Gourlay, capo del dipartimento di libri e manoscritti, notano che il valore è generato non solo dalla rarità (solo tre copie originali esistono, due delle quali in possesso di Apple) ma anche dal contesto culturale: Apple simboleggerebbe l'innovazione imprenditoriale americana.
Rispetto all'asta del 2011, la stima attuale riflette un aumento del 150% circa, attribuibile a diversi fattori. Il mercato dei memorabilia tecnologici è esploso negli ultimi anni, con vendite record per prototipi di iPhone o Mac originali che superano i milioni. La biografia di Jobs di Walter Isaacson e documentari come Steve Jobs: The Man in the Machine hanno rinnovato l'interesse pubblico. L'asta coincide con il 50° anniversario della fondazione di Apple nel 2026, potenzialmente attirando offerte da musei, fondazioni tecnologiche o collezionisti privati.
Apple non ha commentato pubblicamente l'annuncio, ma la società possiede due delle tre copie originali del contratto e le utilizza in esposizioni al suo campus di Cupertino. Oggi 90enne, Wayne ha espresso in interviste passate rimpianto misto a sollievo per la sua decisione: «Ho salvato la mia casa, ma ho perso un'opportunità unica». Il suo recesso, documentato nel lotto, include la dichiarazione giurata alla Contea di Santa Clara che certifica la cessione, rendendo il pacchetto completo una narrazione autonoma della genesi di Apple.
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