Recuperato (in parte) e restaurato, fa bella mostra di sé in un museo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-01-2015]
Chiunque si sia mai interessato anche soltanto un po' alla storia dell'informatica ha certamente sentito parlare dell'Eniac, il grande (fisicamente: occupava 180 metri quadrati e pesava 30 tonnellate) calcolatore considerato il primo computer elettronico versatile.
Rispondere alla domanda «Adesso che fine ha fatto?» è però molto più difficile, o lo era fino a non troppo tempo fa.
Dopo il suo smantellamento nel 1955, i pezzi dell'Eniac (per un totale di 42 pannelli) sono stati prima accantonati e negli anni seguenti, a mano a mano che nuovo personale arrivava e non sapeva a che servisse tutta quella ferraglia, progressivamente dispersi in vari magazzini; appena un paio di pannelli finirono - e si trovano tuttora - allo Smithsonian Museum.
Arriviamo così al 2006 e alla necessità, sentita da Ross Perot, di decorare il proprio quartier generale a Plano, in Texas, con anticaglie informatiche: fu così che lo staff dell'ex candidato alla presidenza USA si mise a rintracciare i pezzi dell'Eniac per poter offrire qualcosa di veramente unico.
Otto pannelli furono recuperati fortunosamente a Fort Sill, in Oklahoma, presso il museo dell'artiglieria, il cui curatore non aveva idea che in quelle vecchie casse ci fosse parte dell'antico computer.
Sette di essi (l'ottavo era così arrugginito da essere irrecuperabile), ripuliti e resi presentabili anche se non funzionanti, hanno fatto bella mostra di sé a Plano dal 2007 al 2009, finché l'azienda di Perot è stata comprata da Dell, che in tempi recenti li ha restituiti a Fort Sill.
Rimontati e dotati di 600 nuove valvole termoioniche, sono ora esposti nel museo e grazie a dei sensori di movimenti danno l'impressione di funzionare quando un visitatore si avvicina, anche se ovviamente è tutta scena: tutti e 42 i pannelli sarebbero necessari perché l'Eniac possa fare dei calcoli, e occorrerebbe sostituire alcune parti rispolverando conoscenze andate prese.
Chi volesse quindi farsi un'idea di come apparisse il primo computer versatile della storia può ora fare un salto a Oklahoma City e toccare con mano quanto si sia evoluta l'informatica negli ultimi 70 anni.
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