Il ddl vorrebbe punire la diffusione non consensuale di pornografia, ma le leggi già esistenti bastano e avanzano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2019]
Una deputata del Movimento 5 Stelle ha depositato un disegno di legge che dovrebbe punire la «diffusione non consensuale di pornografia», cioè la pubblicazione in Rete di filmati che riproducano l'atto sessuale di persone che non abbiano dato il proprio consenso.
Secondo questa deputata attualmente ci sarebbe un vuoto legislativo: con la norma proposta la diffusione del materiale in questione sarebbe condannata con dieci anni di carcere se, in seguito alla diffusione stessa, una delle persone ritratte si togliesse la vita.
Tuttavia già oggi, se qualcuno diffonde immagini private di qualcuno, compie un reato contro la privacy.
Se poi per impossessarsi di queste immagini si usano tecniche fraudolente si configura anche l'accesso abusivo a sistemi informatici, oppure la violazione di domicilio e il furto se si sottraggono supporti fisici. E si può parlare anche di truffa se l'appropriazione del materiale audiovisivo avviene con l'inganno.
Ancora: se la diffusione di quelle immagini viene fatta per ricattare la persona, allora c'è anche il reato di estorsione.
Inoltre se le immagini vengono realizzate da uno dei due partner senza che l'altro lo sappia né sia consenziente, l'esistenza stessa del materiale registrato è già reato, anche se le immagini non vengono diffuse.
Pornografia online | ||
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Ulteriormente, se da questa diffusione possono derivare danni di immagine c'è la possibilità di rivalersi in sede civile.
Bisogna poi considerare che istituire un nuovo reato definibile come "diffusione di pornografia privata" equivarrebbe a istituire la pornografia privata come attività in sé; si tratterebbe di un mutamento significativo rispetto alla situazione attuale, in cui la pornografia è (ed è sempre stata) un'attività artistica o pseudoartistica con scopi di lucro o comunque di intrattenimento, destinata a un pubblico più o meno ampio.
Infine, far derivare dalla "diffusione di pornografia privata" la decisione di suicidarsi è stabilire un automatismo difficilmente provabile.
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