La proposta di legge è stata presentata in Arizona.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-01-2019]
Costruire un muro al confine tra Stati Uniti e Messico - come il presidente americano Donald Trump va promettendo sin dalla campagna elettorale - è un lavoro estremamente costoso.
Così, alcuni politici dei vari Stati americani stanno cercando nuove idee per trovare i soldi necessari.
Gail Griffin, deputata del Parlamento dell'Arizona, ha escogitato a questo fine un'idea che tanto nuova non è ma che, se davvero diventasse legge e se si riuscisse ad applicarla, certamente porterebbe parecchio denaro nella casse statali: la tassa sul porno.
La proposta della deputata, identificata dalla sigla HB 2444 è piuttosto articolata. Prevede innanzitutto che ciascuno produttore o rivenditore di dispositivi atti a collegarsi a Internet inserisca nei propri prodotti uno speciale software censorio che impedisca la visualizzazione dei «contenuti offensivi», ossia per l'appunto quelli pornografici.
Se l'acquirente del dispositivo vuole ripristinare l'accesso a detti contenuti non deve fare altro che versare «almeno 20 dollari» una tantum alla Arizona Commerce Authority, la quale provvederà quindi a rimuovere il blocco.
Inoltre, Gail Griffin vorrebbe che i rivenditori che non si assicurassero della presenza del filtro prima di fornire un dispositivo vengano riconosciuti colpevoli di un «reato minore di classe 1». D'altra parte, la proposta di legge riconosce loro la facoltà di «imporre e tenere per sé un ulteriore addebito per la disattivazione del software di blocco».
Per il denaro raccolto in questo modo, nel testo sono indicate una decina di destinazioni, la prima delle quali è per l'appunto «la costruzione di un muro di confine tra il Messico e questo Stato o il finanziamento della sicurezza delle frontiere».
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L'elenco comprende però anche altri fini, tra cui il finanziamento dei «servizi di salute mentale e fisica», delle opere di «prevenzione e protezione delle vittime del traffico di esseri umani, di violenza domestica, di prostituzione, di divorzio, di abuso infantile e di violenza sessuale», dei «distretti scolastici» e altro ancora.
Proposte di legge simili sono state presentate in altri Stati - come la Virginia, il Kentucky, l'Alabama, lo Utah, il Rhode Island e la Carolina del Sud - ma alcune associazioni no profit stanno già facendo notare che su tutte queste pesano serie ipotesi di incostituzionalità.
Se a ciò si unisce il fatto che per l'approvazione di una tale legge è necessaria la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere del Parlamento statale e la firma immediata del Governatore (o la maggioranza dei tre quarti in entrambe le Camere se il Governatore pone il veto), in Arizona gli amanti della pornografia hanno buoni motivi per dormire sonni tranquilli.
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