Secondo il Consiglio di Stato non è un atto amministrativo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-02-2015]
Il Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa, che regola i rapporti fra Stato e cittadini, ha sentenziato, per la prima volta, in merito all'uso di Twitter da parte dei ministri.
Il caso, relativo alla sistemazione di piazza Verdi alla Spezia, aveva suscitato molte proteste, cavalcate dal politico critico d'arte Vittorio Sgarbi: la Soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali aveva autorizzato i lavori che, secondo i critici, abbruttivano la piazza.
L'allora ministro per i Beni Culturali del governo Letta, Massimo Bray (nella foto), con un tweet dal suo account aveva criticato il parere della Soprintendenza, che aveva quindi ritirato l'autorizzazione.
Il ricorso del Comune contro questo diniego aveva sollevato l'obiezione che il ministro, scavalcando un organismo tecnico e non politico come la Soprintendenza, abbia commesso un abuso di potere.
Secondo il Consiglio di Stato un tweet non è un atto amministrativo: non ha le caratteristiche legali per avere valore di atto del governo.
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Ma essendo la parola pubblica di un ministro, ha un suo indubbio peso e la Soprintendenza ne è stata influenzata, cosa che rappresenta un cattivo funzionamento della pubblica amministrazione con una confusione di ruoli e di responsabilità.
In definitiva, non si deve governare con Twitter.
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gomez