I maiali geneticamente modificati diventeranno donatori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2015]
Un grande allevamento di maiali geneticamente modificati che non diventeranno mai prosciutti, salami e via discorrendo, ma che forniranno organi da trapiantare negli esseri umani.
È questo il sogno che Martine Rothblatt ha presentato durante una recente conferenza della Darpa, spiegando che l'obiettivo è produrre 100.000 polmoni, cuori e altri organi trapiantabili ogni anno.
L'idea di trapiantare organi dai maiali all'uomo non è tanto peregrina: l'utilizzo delle valvole cardiache suine in pazienti umani è già prassi, ma passare ad adoperare organi interi è un discorso diverso.
Rothblatt però è dell'idea che sia sufficiente eliminare alcune parti del genoma suino dagli organi da trapiantare per renderli compatibili con gli esseri umani, e senza bisogno di utilizzare immunosoppressori per il resto della vita.
«Gli organi provenienti da donatori suini sono adatti in termini di dimensioni e funzioni, ma non vanno bene per quanto riguarda il modo in cui le molecole interagiscono» spiega Martine Rothblatt. «L'idea ha però iniziato a passare. Magari, come lo scultore scalpella via la roccia per ottenere una statua, possiamo scalpellare via abbastanza geni da ottenere un genoma compatibile con l'uomo».
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Ci sono anche delle previsioni circa il numero di geni da "scalpellare": eliminare dagli otto ai 15 geni dovrebbe essere sufficiente.
Le previsioni circa i tempi necessari affinché la teoria diventi realtà non sono a lungo termine: entro il 2020 - spiega sempre Rothblatt - si potrà effettuare il primo trapianto di polmoni da maiale a uomo. Compiuto questo passo, si potrà inaugurare la fabbrica di organi di cui parlavamo all'inizio.
«Userò la tecnologia per creare una riserva illimitata di organi trapiantabili, e lo farò adesso, senza rimandare» ha affermato Martine Rothblatt che però, in un futuro ancora più remoto, vede la soluzione definitiva per i trapianti prendere vita grazie alla stampa 3D di organi creati con materiale genetico prelevati dal paziente stesso che li riceverà.
Nell'attesa, bisogna fare affidamento sui maiali, per quanto strano possa sembrare. «Strano non significa immorale. C'è una linea a 45 gradi sul grafico: finché l'utilità supera il disgusto, l'accettazione sociale vince» conclude Martine Rothblatt. «Una volta sembrava strano prendere organi dai morti e metterli nei vivi, e adesso non lo è più. Sarebbe stupido rifiutare la più grande invenzione della natura dopo la chimica».
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